I Segreti di Bruno
D’accordo, per la nostra attività sportiva di pescatori col fucile, di giorno e con i nostri polmoni (gli altri non li consideriamo sportivi), questo è il periodo più ingrato dell’anno. Tornare a casa col porta pesci che non assolve alla sua funzione non è cosa molto rara ed è naturale attribuirlo al tempo brutto, all’alternanza dei venti, ai mille rivoli di terra sciolta dalle frequenti piogge. Ma quando il tempo è favorevole, il periodo è quello giusto, la nostra forma è al top e il nostro compagno gode della nostra totale fiducia, scaricare il fucile solo per uscire dall’acqua è sconfortante. Nell’infinito puzzle delle variabili del mare qualcuna ci sfugge: non buttatevi giù, capita a molti più pescatori di quanto non crediate. Capita così che la tanto sospirata giornata dedicata alla nostra attività di pescatori si presenti come veramente bellissima, così promettente da farci dimenticare la levataccia o il freddo, o i chilometri percorsi chiudendo gli occhi sulla strada (per carità, non chi guida) e aprendoli su un film già vissuto, di quelli a lieto fine, o addirittura su un film da inventare che ci vede nel ruolo di sceneggiatore, regista e attore protagonista, protagonista della cattura di una splendida collana di pesci, semplici comparse (continua sul giornale).
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