I Motori del The-O'
Ancora una fine mese da incorniciare, a Porto Rotondo, per il successo della The-O’ Offshore Trolling 2021, gara di pesca d’altura in catch&release, organizzata dalla Fishing division dello Yacth club e il main partner Fpt industrial. È proprio questa collaborazione col brand del gruppo Cnh che ha aggiunto sale al prestigioso circuito The-O’, col chiaro richiamo ai motori, visto il 6 cilindri in linea C16 1000 Fpt, detentore del record mondiale di velocità sull’acqua, in bella mostra allo Yacht club. Una sorta di continuum che fa seguito alle ripetute incursioni delle rosse da 800 cv, e si accompagna alle deliziose bollicine del Pecorino e del brut Merlot di Ulisse, altro motore, non endotermico, distribuito agli sportivi ad ogni arrivo in banchina.
E infine, per non cambiare registro e stare su di giri, irrompe al The-O’, al seguito della scuderia Fpt, Guido Meda, volto e voce Sky, cronista e commentatore sportivo da tutti seguito nella moto GP. Ed è proprio lui, a bordo della navetta Maine 480 dei Cantieri estensi, spinta da due motori Fpt N60 400 E, che ha mantenuto i contatti Vhf, con gli equipaggi e raccontato in diretta la gara, con la leggerezza necessaria e una professionalità crescente, non senza divagare con siparietti di vario tema. Nel registro si contano 12 equipaggi iscritti, tutti comandati da esperti ed accaniti pescatori ma l’occasione è votata al rilascio dei pesci, alalunghe escluse, con la massima attenzione per tonni, pesci spada e aguglie imperiali, queste ultime, parenti dei più famosi marlin e oggetto del Mediterranean spearfish project, promosso da Sea life care international, Igfa, Stanford university di Palo Alto e Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. L’esigenza è acquisire dati, anche attraverso tag satellitari, per la conoscenza delle abitudini e delle rotte percorse dalla specie, nonché valutare la mappa genetica del Tetrapturus belone, per stabilire eventuali paralleli con le aguglie imperiali dei grandi oceani. Questo progetto ha stravolto la natura della gara in senso lato, poiché il regolamento, in rispetto alla sostenibiltà, valorizza il rilascio delle prede anziché la cattura.
Day one
Il primo appuntamento è alle 7:30 in banchina. Colazione allo yacht club e raduno in mare fuori dal porto. Si muovono barche importanti da 30-40 e 50 piedi, armate di tutto punto per la traina d’altura. Quindi lunghi outrigger, almeno 10 portacanne da lavoro e una quantità abnorme di variopinte esche artificiali e ricchi richiami a catena che sulla superficie dell’acqua simulano il nuoto di specie foraggio. Meda carica gli equipaggi sul Ch 73 e dopo un “gas a martello”, i fisherman scompaiono tra la bianca schiuma, per distribuirsi nel vasto campo gara. Il primo a comunicare uno strike è Velociraptor, la ros-sa di Alberto Amico. In mezz’ora scarsa rilascia due tonni rossi e cattura un’alalunga. Nel frattempo anche Karima va in combattimento e si prodiga in un bel rilascio. Alfred Gordon va in strike e in 5 minuti imbarca un’alalunga. Poi è la volta di Nibbio che libera un’aguglia imperiale mentre Pao- lo Perazzo su Yellowfin comunica uno strike. Alle 11:30 la barca giuria richiama gli equipaggi in un nuovo punto d’incontro da cui si allarga un campo gara più ristretto, ma intanto seguono strike e catture e rilasci, vedi ancora Velociraptor, Argos e uno strabiliante Big One di che marca il primo triplo strike, poi concretizzato con tre catture di alalunga. Ancora Yellowfin, e sono quasi le 15:00, che rilascia un’alalunga. Intanto il tempo migliora. Mare e vento si addolciscono, tanto che Onofaro scongiura una fine gara prematura e conferma lo stop alle 17:30. Infine, dopo il falso allarme di Argos che denuncia prima uno strike e poi un altro an- cora ma entrambi andati a vuoto, Karima, in combattimento da un’ora e quarantacinque minuti dichiara il rilascio di un instancabile tonno rosso.
... l’occasione è votata al rilascio dei pesci, alalunghe escluse, con la massima attenzione per tonni, pesci spada e aguglie imperiali, queste ultime, parenti dei più famosi marlin, oggetto del Mediterranean spearfish project, promosso da Sea life care international, Igfa, Stanford university Palo Alto e Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli.
Day two
La sveglia suona un’ora prima, ma il copione non cambia: colazione e di nuovo in mare a disposizione della navetta giuria con, a capo, Sandro Onofaro. Il regolamento propone il termine al 15:30 ma è presto per pensarci tutti sono concentrati sullo starter in attesa del suo “scatenate l’inferno”. Poi un altro nuvolone bianco spumeggiante che si dissolve quando le barche sono già al largo. Alle nove, anche prima, Nibbio va in strike e poco dopo denuncia il rilascio di un’aguglia. Segue Karima... un’altra aguglia imperiale liberata. Nel frattempo il mare peggiora e si prospetta l’interruzione anticipata, alle 11:30. Alfred Gordon riesce comunque a condividere l’ultimo strike della giornata e salpare l’alalunga che chiude la gara. Il rientro è faticoso, soprattutto per i pochi temerari a bordo del gommone ma anche i cabinati faticano un po’. Sbarca a terra solo l’alalunga di Massimo Sansoni armatore di Argos. Tra le tante espressioni a testimonianza di felicità, preoccupazione, disappunto, serenità e tensione, si legge, alla luce di radio pesca che ipotizza una classifica, la repressa emozione dei fratelli Davide e Daniele Guastoni consci di una prestazione eccellente ma ancora non misurata e soprattutto confrontata con quella del Nibbio di Cristiano Berera, anche lui in odore di vittoria. Il nodo si scioglierà a breve anche perché la premiazione nella suggestiva terrazza dell’Hotel Sporting viene anticipata alle 17:30. Intanto in banchina le bollicine ghiacciate del rosè di Ulisse viaggiano senza orario da un pozzetto all’altro. Giusto qualche minuto di ritardo e la premiazione inizia. A colpire gli intervenuti, oltre il panorama visto da una postazione sul mare, sono i trofei in acciaio raffiguranti l’aguglia imperiale ad opera di Lavormetal di Olbia, e le canne Normic, ultima generazione, il top per il pescatore sportivo.
Al microfono si alternano Meda e Onofaro, padrone di casa quale presidente dello Yacht club, Fabio Rigon vice presidente Fpt, Massimo Brogna, responsabile Igfa e Luigi Donà dalle Rose, fondatore di Porto Roton-do: poi è la volta dei premiati, dei pri-mi tre equipaggi, a cominciare da Ve- lociraptor, terzo. Poi è il turno di Nibbio e negli applausi scroscianti i più attenti fotografano la commozione dei fratelli, la gioia liberamente espressa perché non ci sono altri pretendenti. “Karima c’è” e calca il palco al centro del podio, sul virtuale gradino più alto. Daniele e Davide Guastoni, pur senza l’indispensabile terzo a bordo e grazie a due manche superlative, vincono il The-O’ Offshore Trolling 2021. Onore anche per Big One grazie ai 96 cm della preda più grossa. Il circuito The-O’ non si ferma, non va in vacanza, a agosto c’è il The-O’ Offshore Classic.
Igfa Passport
Per concludere, con un occhio al futuro, lo Yacht club Porto Rotondo, in coda al The-O’, ha organizzato uno stage sulla pesca sportiva, secondo la didattica Igfa, riservato ai giovanissimi, una decina. Il tutto si è svolto su cinque tavoli tematici, con Sandro Onofaro, Massimo Brogna e Marco Turchi, nelle vesti di tutor. Gli argomenti trattati sono stati di tipo ambientale, tecnico ed etico: co-me realizzare un nodo, attrezzatura base, esche, tratteni o rila- scia, gestione responsabile e infine nel piazzale tutti a fare prove di lancio con la canna. Tutti gli allievi hanno conseguito il “passaporto per la pesca”.
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