Gloriosa, prova sul campo!
Questo non è un semplice redazionale su di una canna da pesca, è il racconto di prima mano basato su impressioni e considerazioni fatte direttamente sul campo... Il campo appunto è la spiaggia del Poetto, teatro di mille pescate più o meno epiche che, a fine Settembre, complice il passaggio di un chiassoso ciclone, ha regalato alcune giornate di perfetto surfcasting. Potenti onde ingrossate dallo Scirocco hanno smosso la sabbia proprio nel periodo più propizio per cercare le orate. Le condizioni consigliavano di utilizzare attrezzi medio pesanti, calamenti mono amo e zavorre da 150 grammi e più. Marco Cuccu arriva in spiaggia per tempo, appena un’ora prima del tramonto. Dalla sacca estrae la sua Colmic Gloriosa, una 3 pezzi lunga 4,20 metri con potenza dichiarata 100-200 grammi. La livrea di questa canna è molto bella, particolare non banale per un prodotto di fascia media. Il calcio è bianco e spiccano le serigrafie di un bell’azzurro intenso. Chiare tutte le diciture. Il secondo elemento ha il colore del carbonio ed ospita il primo anello, montato “rovesciato”. I restanti anelli trovano alloggio nel terzo elemento, di color bianco negli ultimi 50 centimetri. Le legature sono azzurre. Il gruppo anelli è Fuji Sea Guide Titanium S-SC, riconoscibile per la caratteristica sezione ovale. Fuji è anche la ghiera porta mulinello. Il peso contenuto della canna e la sua vocazione all round consigliano di utilizzare mulinelli intorno agli 8000. Per tutta l’estate Marco ha “frustato” la Gloriosa per pescare mormore con il mare piatto e quindi spingendo questo attrezzo al suo limite inferiore, 80 grammi, sopra il quale il vettino, con lenza in trazione, rimane perfettamente in pesca. Alla minima tocca la spiombata raddrizza prontamente la canna. Bene, adesso è venuto il momento di provare Gloriosa nella pesca “pesante”. Senza paura Marco piega la canna con un semi ground, esaltato da 150 grammi di piombo Sportenn. La canna non ha un’azione esasperata ma anzi aiuta e minimizza gli errori di lancio. Gloriosa è fatta per pescare, permette di lanciare per ore senza affaticare la schiena e la gittata non è affatto disprezzabile. Il lancio porta lontano un calamento mono amo con un bel bibi. Come nel più classico dei racconti di pesca, Marco non fa a tempo a montare la seconda canna che vede la Gloriosa piegarsi una prima volta. La richiesta di lenza in successive testate è inequivocabile: orata! Ed alla fine, dopo un recupero reso difficile dalle alghe, Marco può osservare soddisfatto un pesce di oltre 2 chili dal muso d’oro! Certo, forse l’anello apicale andrebbe sostituito con uno di diametro più generoso per permettere il passaggio più fluido del nodo shock leader, soprattutto quando su questo si accumulano le fastidiose “pagliuzze”. Ma per il resto la canna supera la prova sul campo a pieni voti. Che serata... Gloriosa!
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