Il pronostico ci dava favoriti e dopo due manche tiratissime nelle splendide acque di Capo Altano i nostri beniamini non hanno tradito le attese. Fabio Dessì e Cinzia Cara sono i nuovi campioni italiani di pesca in apnea e per loro si prospetta un futuro tutto in azzurro.
Tre urla di seguito, di pari intensità e durata, rompono il silenzio di un mezzodì velato. Sullo sfondo, martoriati da 150 anni di estrazioni, i monti di Masua fanno l’eco. In mezzo al mare, c’è lui, Fabio Dessì, seduto sul tubolare di un piccolo Focchi, appena emerso con un cappone di circa tre chili tirato su al cielo. L’insolito episodio succede a Portoscuso, il 29 giugno di quest’anno, praticamente alla fine del Campionato italiano assoluto di pesca in apnea. Non è stata un’improvvisa e esagerata manifestazione di gioia, più che altro l’esplosiva emozione di una proiezione che per lui poteva significare tanto. Ma facciamo un passo indietro. Soltanto il giorno prima, Fabio, in conclusione della prima manche, registra, post pesatura, un secondo posto in classifica con un ottimo 94,92%, secondo solo a Stefano Claut che vince la prima frazione di gara, quindi con un tondo 100%.
Da qui, considerato il minimo scarto percentuale, si ipotizza, per la manche successiva, una lotta a due, visto che Fabio è partito col peso del favorito, essendo lui l’atleta di casa, e il bravissimo Claut, non solo bravissimo e con tanta esperienza, ma anche forte del primo risultato già raggiunto. Questo è il quadro pre cappone. La gioia liberatrice di Fabio è quindi giustificata è supportata, tra l’altro, da un secondo esemplare, anche lui rosso e di peso poco inferiore, pescato prima dello show, ma ancora, da un pagliolo che resiste al peso di una ghiacciaia quasi colma. Poi è ora di rientrare, e per la seconda volta è tempo di passare in rassegna al porto e mostrare al pubblico il risultato di cinque ore di pesca.
Tutti, naturalmente, sono concentrati sui due papabili. Ma è Cristian Corrias che prima di loro sfoggia una collana stratosferica “strappa applausi”. Poi è la volta di Claut, apparentemente in tono minore, e poi l’applauditissimo, a ben donde, beniamino sardo. Ma è solo in piazza, alla pubblica pesatura, che Fabio si ripete in esternazioni, non silenziose, di felicità. È primo.
È il nuovo campione italiano di pesca in apnea. Stefano Claut rimane incollato al podio ma sulla piazza d’onore, mentre in rimonta, sale e afferra la medaglia di bronzo, il bravissimo Cristian Corrias. Non per essere campanilisti ma i cinque atleti sardi sono tutti entro i primi 15 classificati e quindi ammessi al Campionato italiano del 2025 che si svolgerà il località ancora da determinare. Ma le gioie non sono certo finite, a fianco dei superuomini, nelle stesse giornate e in campi di gara contigui, hanno gareggiato, sempre per lo stesso titolo, anche le ragazze e guarda caso, a vincere, stravincere, è stata proprio una sarda, la sempre sorridente Cinzia Cara, già nazionale a Arbatax, per il campionato del mondo del 2021.
In conclusione - Questo evento di Portoscuso non è partito benissimo. Nasce dalla rinuncia di un altro sodalizio sardo e purtroppo ha dovuto fare a meno della nazionale italiana impegnata pochi giorni prima in Turchia per il Campionato Euro Africano. Ciò nonostante l’Asd Apnea life team guidata da Giuseppe Sodde, è riuscita, per quanto si è potuto vedere e sentire dai più stretti interessati, e grazie alla collaborazione dell’Asd Sub Portopino col presidente Massimo Cogotti in testa, a metter su un’organizzazione che non ha mostrato una sola sbavatura. La palla quindi rimbalza quasi certamente nel continente dove si prevede un prossimo Campionato italiano con ben 46 atleti aventi diritto e un possibile +5 che porterebbe il totale a ben 51 partecipanti. Più la componente femminile che potrebbe arrivare a una dozzina di ragazze. Ci sarà da lavorare e combattere... ma i nostri sei ben lo sanno!
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