Francese Controcorrente
Vi sarà sicuramente capitato di vedere in TV, o di leggere su qualche rivista, dei servizi dove i pescatori utilizzano dei galleggianti veramente “strani”, spesso dalle dimensioni quasi esagerate, al punto che l’utilizzo in abbinamento con la roubasienne sembra impossibile. Se fate però caso agli spot nei quali vengono usati e per dirne uno vi nomino l’Arno Pisano, capirete sicuramente che per riuscire a catturare qualcosa in acque così veloci con il galleggiante, dell'utilizzo di oggetti così strani non se ne può fare a meno. Probabilmente in Sardegna non sono tanti i corsi d’acqua che vanno veloci, ma non per forza la corrente deve essere sostenuta, spesso anche un flusso leggero e costante dell’acqua tende a spostarci il galleggiante dalla zona pasturata ed avendo con la roubasienne una bandiera spesso corta, questa corrente, se il galleggiante non viene seguito con la punta della canna, crea il classico effetto “trattenuta”. Questo, se effettuato con i classici galleggianti da roubasienne, fa si stare il galleggiante fermo, ma per prima cosa il galleggiante stesso si spancia sull’acqua e poi l’esca, invece di restare sul fondo, grazie alla spinta della corrente pian piano sale verso l’alto, impedendoci di pescare correttamente; insomma avremo un’azione di pesca scorretta e inefficace. Per ovviare a questo problema, si utilizzano i galleggianti cosi detti “vela”, che prendono il nome proprio dalla loro forma, mentre per pescare a passare, accompagnando quindi il galleggiante lungo la corrente, si usano le piastre.
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