Fluorocarbon
Circa dieci anni fa, frequentando un circolo di trainasti, capitava molto spesso di effettuare delle uscite di gruppo, con la barca di un amico farmacista che poteva ospitare agevolmente quattro, sei persone. Durante una di queste uscite, in traina con gli artificiali alla ricerca di tombarelli e ricciolette, provammo a dividere il pozzetto con tre canne munite di terminali in fluorocarbon sul lato destro, e tre canne con un terminale in monofilo normale sul lato sinistro. Le esche erano esattamente speculari nelle diverse distanze, colori ed affondamenti. Alcuni degli ospiti a bordo erano scettici sulla prova e sulla effettiva invisibilità delle lenze sul lato destro dell’imbarcazione. In quel periodo, nel golfo di Cagliari a Giugno, non era difficile incontrare numerosi branchi di piccoli tunnidi, le catture erano numerose e pescando con attrezzature leggere risultavano anche molto divertenti. Dopo un’ora di pesca il lato destro del pozzetto era in vantaggio per tre a uno, alchè decidemmo di scambiare le posizioni delle canne invertendole senza modificare esche e relative distanze (continua sul giornale).
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