Flumendosa - Come Stanare i Big Bass
Il Flumendosa è un lago magico, le sue acque chia-re e profonde sono circondate da una splendida macchia mediterranea e custodiscono un vero e proprio tesoro per gli amanti della pesca al bass. Il bacino, come quasi tutti quelli isolani, è artificiale e il livello dell’acqua è regolato dalla presenza di una grossa diga nella parte più meridionale. Quindi il livello dell’acqua all’interno del lago tende a scendere e a salire durante l'anno. Ma questo fattore non costituisce un limite anzi, permette di avere sempre nuove opportunità di pesca. Infatti, gli spot che si andranno ad affrontare saranno sempre diversi, alternandosi tra la vegetazione verdeggiante nel sottosponda, grossi alberi sommersi, sassaie, erbai, muretti a secco. Lungo il Flumendosa non mancano ripide pareti roccio-se e zone con back water, con l’acqua che sgorga dalle anse e dalle piccole cascate, il tutto distribuito tra la parte principale del lago e le sue innumerevoli insenature. Nella pesca al bass è fondamentale adattarsi ad ogni circostanza, tenendo sempre in considerazione alcuni fattori determinanti: la stagione, la temperatura dell'acqua, il colore dell'acqua, le condizioni meteorologiche, la morfologia dello specchio d'acqua, le prede di cui il bass si alimenta. A questi fondamentali dobbiamo aggiungere tutte quelle particolarità del posto e del momento che ci spingono a provare esche e stratagemmi, per trovare, se possibile, la tecnica più produttiva in quella precisa situazione. Ogni esca o tecnica ha il suo momento in cui può fare la differenza, però ci sono degli artificiali che in questo lago mi hanno garantito i risultati migliori: le big bait.
Cercando il big
Il Flumendosa brulica di bass di piccola taglia, ma “nasconde” anche numerosi bass che possono raggiungere dimensioni da record. Nella maggior parte dei casi, pescare con piccole softbait o piccole hardbait non permetterebbe di fare una selezione sulle catture. Quindi se vogliamo favorire un maggior numero di strike a scapito della taglia opteremo per piccoli inganni. Ma se ci siamo stancati di recuperare e rilasciare piccoli bass in con- tinuazione allora dobbiamo utilizzare esche più corpose e voluminose. Ecco che finalmente entrano in azione swimbait, grossi top water, jig e spinnerbait di grosse dimensioni. Queste esche aumentano in modo considerevole le possibilità di catturare gli ambiti big bass. In giornate in cui inizia a soffiare il vento (sulle rive del Flumendosa capita spesso col Maestra-le…), o in giornate con poca lumino- sità o ancora nei casi in cui devo battere tanta acqua velocemente per conquistare qualche mangiata di reazione, lo spinnerbait è la mia esca preferita. Fatto sfilare vicino a grossi alberi sommersi, sassaie e muretti a secco sommersi nelle strette insenature del bacino, mi ha regalato catture da so-gno. Tendo ad utilizzare uno spinnerbait bello voluminoso, con grosse palette che facciano tanti lampi di luce e tante vibrazioni. Per non lasciare nulla al caso, gli monto sempre un trailer hook. Il trailer hook è un amo specifico per questo utilizzo, che si riconosce da un occhiello ampio. Si infila sull’amo “principale” e si ferma lungo la curva con un piccolo gommino in modo che non vada a toccare sull’ardiglione del principale. Il trailer hook è fondamentale per evitare spiacevoli slamate. In giornate in cui il pesce staziona all'interno di grossi alberi sommersi o tra i frequenti massi, utilizzo un’esca più adatta alla ricerca, un jig con trailer a gambero. Per jig intendo quello classico da bass fishing che in questo caso è “vestito” con una gomma dalle sembianze di gambero. Nello specifico ho constatato che risulta davvero vincente l’accoppiata tra un Ganjig di GanCraft con una Bomb Slide (trailer di gambertetto in silicone); questa configurazione mi permette di sondare ogni singolo buco dove potrebbe nascondersi il grosso black bass, mantenendo sempre un assetto corretto sia in caduta che a contatto con il fondale. Il jig è un esca letale per i big bass!
Stanarli dal fondo
Capita a volte che i grossi esemplari stazionino negli strati d’acqua più profondi e manifestino una grande pigrizia che li porta a snobbare tutte le esche fin qui descritte. In questi casi i bass non si curano di piccole esche, anche se mosse con abilità, aspettando un boccone che valga la pena attaccare. Ma basta ripensare a quali sono le principali prede del big bass sul Flumendosa per riuscire a superare la difficoltà e trovare la soluzione vincente. Il bacino è ricchissimo di pesci foraggio, molto numerosi vicino alle sponde e sempre più attivi nella stagione calda. Tra tutti ricordiamo gli agoni, i persici reali, le trote e le scardole che hanno fatto registrare la loro presenza solo da poco. In questo caso le swimbait fanno la differenza. Personalmente utilizzo con profitto le Jointed claw, di GanCraft, nelle misure da 178 e 230. Adattando la tipologia di affondamento allo spot e alla modalità in cui la si deve recuperare, questa esca regala sempre catture da record. Ecco quindi quali sono le mie tecniche preferite, nonché quelle che mi hanno pagato maggiormente sul Flumendosa. Come detto, ogni condizione e situazione ha la sua tecnica più efficace. Ma non deve stupire se vi svelo che il Flumendosa è il lago da cui è partita la mia passione. Un bacino stupendo, uno dei tanti tesori che la nostra amata Sardegna ci regala, che se rispettato, ci farà godere delle sue ric- chezze per anni.
Commenti ()