Fipo 2010
Freschi freschi, di rientro da Bologna, sede dell’annuale esposizione organizzata da Fipo, l’associazione dei produttori e degli operatori della pesca sportiva, e soddisfatti per la disponibilità riscontrata nei confronti del nostro Mondo Pesca, registriamo per contro, una contrazione sensibile tra gli espositori sardi. Alla grande kermesse, che in questa edizione ha rispolverato le sinergie col mondo della subacquea, guadagnando per questo una marea di consensi, era presente un solo vessillo coi quattro mori. Ancora intorpiditi dalle paure della recessione, gli operatori isolani, in ritardo come cultura vuole e insularità impone, hanno forse perso un’occasione. Di certo hanno mancato un appuntamento, importante, non solo quale manifestazione di esistenza, quanto perché occasione di confronto con un mercato in crisi ma anche in evoluzione e che, a stare attenti, qualcosa suggerisce. Infatti, se un significato vogliamo dare alle illustri assenze ed altrettanto vogliamo fare con i box di 16 metri quadrati, e al successo da questi riscontrato, inversamente proporzionale all’area occupata, allora una motivazione alle nostre impressioni si può anche azzardare. A naso, senza il supporto di dati che peraltro riteniamo ad oggi inesistenti (ad es., Fipo, al momento di scrivere, non ha ancora diffuso il comunicato conclusivo), l’edizione 2010 delle Fiera della pesca, ha segnato il successo dei piccoli, delle realtà con forte connotazione specifica, in sintesi delle aziende “a dimensione sarda”. Quindi, per una volta che potevamo essere avvantaggiati, la sorte ha deciso contro e le nostre aziende hanno perso un’occasione.
Per stare in casa, saltando di palo in frasca, mi fa piacere comunicarvi che l’insostituibile e laureando, Federico, è diventato giornalista a tutti gli effetti. Un’occasione che non si è fatto sfuggire e che anzi ha perseguito con impegno e sacrificio. Che sia un esempio anche per...
Alberto Belfiori
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