Esplosioni Jerk
Le lunghe e sottili esche “palettate” sono quasi un simbolo dello spinning votato alla ricerca dei barracuda. Vediamo cosa possiamo fare con i long jerk e se è vero che sono poi così diversi dai minnow.
In chimica “simile si scioglie col simile”: per pulire le mani sporche di grasso si usa il sapone che è di fatto composto da grasso. Il concetto forse vale anche nello spinning: per pescare i barracuda si usano… barracuda. L’esca principe nella ricerca del kuda è il long jerk. Si tratta di un artificiale dalla forma molto allungata e provvisto di una piccola paletta. Ho fatto quella strana premessa, quasi lasciando intendere che il barracuda fosse un cannibale, perché artificiale e predatore hanno una sagoma simile e perché tra le tante colorazioni proposte dai produttori di long jerk, una di quelle che più risulta efficace è proprio quella che simula la livrea del predatore dai denti storti: scura con striature bluastre. Detto questo vediamo dove e come usare il long jerk.
Attenti all’acqua bassa - Long jerk, fattene una ragione, non sei fatto per volare! Lungo, pure troppo, spesso con una forma arcuata e la disposizione dei pesi mal bilanciata. Questa esca non si muove in modo elegante in aria e di sicuro non è l’ideale se vogliamo arrivare lontano. I modelli con un sistema di sferette interne che in inglese sono indicati con il termine rattling (tintinnio), in qualche modo sopperiscono al problema della gittata poiché la zavorra flottante durante il lancio si sposta verso il muso dell’artificiale, favorendo il volo. Una volta in acqua, in fase di recupero, le stesse sferette tendono ad andare a “poppa”, riequilibrando il movimento verso il basso creato dalla paletta frontale. Il long jerk “nasce” sinking. È un’esca affondante da recuperare lentamente. Ogni tanto si opera una energica jerkata, seguita da una fase di recupero lento e il ciclo si ripete. Esistono però modelli che servono ad esplorare le fasce d’acqua meno profonde. Ottimi sono i lon jerk suspending. Usando uno di questi modelli, quando il recupero viene interrotto, questi rimangono fermi in sospensione fintanto che non si interviene con una jerkata “di risveglio”. I modelli floating sono invece indicati quando si pesca in acque basse. Ma contrariamente ad altri artificiali pensati per un utilizzo a pelo d’acqua, come i darter di dimensioni più ridotte, è sempre difficile “guidare” questi autentici siluri con la dovuta delicatezza, necessaria a evitare gli insidiosi ostacoli del basso fondo.
Long jerk e minnow - A rigore, i long jerk e i minnow sono due artificiali diversi. I primi, per muoversi in modo sinuoso e catturante, hanno bisogno di essere “animati” dallo spinner; i minnow invece sono progettati già per scodinzolare con un semplice recupero costante. Negli anni la distinzione è ormai quasi del tutto sparita. I due tipi si sono quasi del tutto ibridizzati e ciò ha portato a classificare i long jerk come una sottoclasse della grande famiglia minnow. Alcuni produttori però continuano a mantenere fedelmente la filosofia iniziale e quando leggi “jerk” vuole dire che non avrai la pappa pronta, ma ti dovrai impegnare per rendere il tuo artificiale davvero catturante. E visto che stiamo parlando di jerk e kuda diamo un veloce sguardo alle colorazioni più interessanti con il classico “non deve mai mancare”. Detto della colorazione Hannibal Lecter, non deve mai mancare un long jerk bianco o giallo chiarissimo o grigio ma sempre chiaro. Non deve mai mancare un modello “sgombro”, azzurro sul dorso e la pancia argentea. E mi fermerei qui, poiché altre colorazioni, certamente utili, possono arrivare a soggiornare nella nostra porta artificiali solo in seguito, quando avremo ben capito come usare al meglio questi stupendi artificiali.
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