Emergenza Gambero
A fine giugno ho partecipato alla riunione del comitato nazionale Iucn (International Union for Conservation of Nature) per la definizione delle lista rossa relative alle specie ittiche d’acqua dolce in via di estinzione. Eravamo un gruppo ristretto, una decina di persone rappresentanti delle diverse realtà italiane, che in due giorni intensi ha passato al settaccio tutti i pesci presenti nei fiumi italiani.
Le specie alloctone
Le criticità evidenziate sono tante ma il problema più grosso è quello delle specie alloctone (o aliene che dir si voglia) che progressivamente stanno invadendo tutti i fiumi italiani a discapito delle specie autoctone che invece stanno progressivamente scomparendo. Il processo di introduzione di una nuova specie in un fiume avviene nei modi più banali e spesso con ignoranza (nel senso che si ignora il danno che si sta facendo all’ambiente). Il caso più semplice è quello del pesciolino acquistato in una bancarella (o per noi sardi acquistato alla fiera) che dopo un po’ di tempo diventa troppo grande per l’acquario di casa. Pensare di sopprimerlo è troppo crudele, anche perché ormai "Nemo" è diventato uno di famiglia, mentre rilasciarlo in un laghetto, nel fiume sotto casa diventa anche un fatto educativo per il nipotino o per il figlio a seconda delle situazioni. Altro caso è quello dell’esca viva che sopravvive all’azione di pesca o quello di una specie che intenzionalmente si vorrebbe pescare tra qualche mese, come è avvenuto con l’introduzione di vecchia data della trota fario (caso più classico ma non il solo) o come quella più recente del luccio (continua sul giornale).
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