Eging Senza Segreti
I'm not Sampei! Così ha esordito Eisuke Kawakami tra l’ilarità generale. Oristano, 16 novembre, il cielo coperto annuncia pioggia e siccome il giorno dopo è previsto un peggioramento, l’evento, pensato come una due giorni, è stato compresso nell’arco di una giornata. La mattina ci ritroviamo tutti all’Hotel Mistral 2 a Oristano. Il motivo è presto detto: I Miei Segreti dell’Eging. La manifestazione è stata organizzata da Yamashita, presente Dan Brauner, direttore commerciale di Blue Springs che distribuisce il marchio Yamashita in Italia ed è esclusivista di marchi leader giapponesi e statunitensi per il territorio italiano. Con lui Carlo Leone, agente Yamashita per la Sardegna, Alessandro Faedda del team tecnico Blue Springs e Roberto Carrus di Fishing Time, il fornitissimo negozio di pesca in viale Indipendenza 38 a Oristano. Ma soprattutto è presente Eisuke Kawakami, mito nell’ambiente dell’eging e uomo immagine per il brand giapponese. La sala congressi del Mistral 2, gremita di pescatori attenti, ospita il seminario incentrato sulle nuovissime totanare di casa Yamashita. Eisuke parla inglese, Dan traduce ma non ci sarebbe bisogno. La Babele delle lingue, scompare a pesca: tutti parliamo lo stesso verbo, tutti capiamo i gesti e le smorfie del campione giapponese. Sono 3 le parole d’ordine nell’eging futuristico del Sol Levante: calore, suono e colore. La serie Live Yamashita è composta da totanare rivestite con il TactyWarm, tessuto in grado, a detta dei tecnici giapponesi, di rallentare la dispersione in acqua del calore accumulato dall’artificiale preventivamente esposto al sole. Questo sistema è chiamato Warm Jacket. Ma il calore è solo il primo elemento coinvolto. Siccome pare che intorno ai 900 Hz i cefalopodi perdano ogni inibizione, ecco la serie Sound, provvista di sferette metalliche che urtandosi emettono suoni proprio alla frequenza ricercata. E poi, i colori, tanti colori: alla frequenza luminosa di 490 nm è stato notato nei laboratori Yamashita che l’interesse di calamari e seppie aumenta. Ma ogni ora del giorno richiede le giuste dominanti: tinte più calde, dal dorato al giallo all’arancione per l’alba e il tramonto, più fredde, blu e violette, nelle ore centrali della giornata. E ancora gli effetti Glow e Keimura che si attivano in condizioni di scarsa luminosità. “Ieri ero Olbia” spiega in “italiano” Kawakami mentre alle sue spalle scorrono alcune diapositive. “Ho pescato in bello spot e preso subito sepia”. La foto lo immortala con una seppietta piccola piccola. La platea mugugna perplessa. “Poi ho migliorato approccio e trovato calamari” e dietro di lui ecco una foto che lo ritrae con un piccolo calamaro. Gli astanti esitano dubbiosi… “Infine ho capito come pescare” conclude Eisuke mentre alle sue spalle ecco un enorme calamaro. Applausi!!! Selfie e autografi a fine seminario testimoniano l’affetto che il maestro giapponese ha saputo conquistare anche nella nostra isola. Ma la bella giornata è solo a metà. Nel pomeriggio tutti da Roberto Carrus per le iscrizioni alla gara di eging organizzata insieme a Carlo Leone. Occasione per arricchire la cassetta con nuovi egi, vincenti si spera. C’è anche il tempo per un “mirtino” ristoratore prima di far tutti rotta verso il porto di Oristano. Il regolamento è semplicissimo: si pesca soltanto con le totanare Yamashita, ogni cattura deve essere comunicata con foto “postata” nel gruppo WhatsApp creato per l’occasione e vince chi pesca di più. La pioggia scende sottile, ma i pescatori sono ben attrezzati e lo spot si dimostra generoso: seppie e calamari arrivano e la classifica può prendere corpo. Facciamo i nostri complimenti a Maurilio Ortu, vincitore, che ha preceduto Giovanni Zoccheddu e Angelo Mura. Ma bravi tutti, sotto la pioggia battente e un bel sorriso stampato in faccia. L’eging è questo, una gioia da ritrovare ad ogni appuntamento.
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