Editoriale 10/24
Anche quest’anno, con l’edizione sessantaquattresima del Salone nautico di Genova, così come già registrato a Cannes, la presenza in banchina dei nostri amati e sognati fisherman, è stata ancora una volta, a dir poco, modesta. Modesta in tema di unità, si contavano nelle dita di una mano, e modesta per importanza, per dimensioni. Insomma, da questo punto di vista, molto vicino al lettore di Mondo Pesca che pratica la traina d’altura, archiviamo un’ennesima delusione. Non altrettanto possiamo dire, delle altre meraviglie della nautica. Dei mega gommoni, degli yacht e superyacht, ma anche dei motori fuoribordo, dell’elettronica, dell’accessoristica, abbigliamento compreso, che hanno risvegliato la curiosità del visitatore e quell’entusiasmo soffocato in esordio ma ampiamente diffuso da qualche anno in quasi tutti i settori del comparto. Del resto, dati alla mano, estratti da “La nautica in cifre” (oggi Log) di Confindustria nautica, non poteva essere diversamente. È vero che quest’anno il segmento minore sta faticando, per il peso delle incertezze europee, medio-orientali e d’oltreoceano, e se vogliamo della distribuzione della ricchezza in Italia, del cambio col dollaro, nonché dei costi d’ormeggio, ma il 2023 stellare, certifica comunque l’ottima salute della nautica italiana nel complesso, con un aumento del fatturato globale pari al 13,6%: in spiccioli, un miliardo in più dell’anno precedente, raggiungendo la cifra record di 8,33 miliardi di euro. Il grosso, naturalmente, si riferisce alla cantieristica, dove il nostro Paese si conferma primo assoluto nel segmento superyacht e per il quale vanta un export del 90%. Insomma il clima è positivo e siamo certi che con un po’ d’impegno, fortuna e tempo, le piccole carenze, come quella che più ci riguarda, possano essere brillantemente superate.
Commenti ()