Eccellenza Feeder Sardegna 2021
Le vittorie più belle sono quelle volute e sudate, perché ottenute contro avversari formidabili. È proprio quello che è successo a noi del Fishing Villasor con il Trofeo Eccellenza Feeder Sardegna a squadre. La manifestazione si è svolta in tre manche. L’ultima prova si è disputata lo scorso 18 luglio sul lago di Cuga ed è stata organizzata dal Poseidon 1984 e dal Lerno Pattada. La collaborazione delle due società ha portato ad una organizzazione impeccabile. Il regolamento di questa gara di feeder prevedeva la partecipazione di squadre di 4 pescatori. Noi del Villasor, la Logudorese Ozieri e il Nautilus di Nuoro hanno portato due squadre e in tutto erano iscritti 16 team. Il lago è sta-to suddiviso in zone e in ogni zona c’era un componente di ogni squadra. In tutto 16 squadre in zone da 16 partecipanti. Ogni zona era composta da un settore da 10 e da un settore tecnico da 6 pescatori. La zona A era in un’ansa vicino a un canale. Poco oltre è stata preparata la zona B, separata a sua volta da quella C dalla presenza di ostacoli naturali. La zona D si trovava distante dalle altre tre ed aveva un fondale differente, più profondo e libero da ostacoli sommersi. Le prime tre zone avevano un fondo molto basso che si estendeva così anche molto lontano dalla riva. Personalmente ho pescato in una di queste zone con fondale molto basso che mi ha spinto a cercare il letto del vecchio fiume, ma non l’ho trovato neppure a 80 metri. A quella distanza il fondale era di 2,5 metri.
La preparazione della gara
Dopo le prime due manche, in testa si trovava la squadra B della Logudorese Ozieri. Noi però avevamo appena una penalità in più e la classifica sino al sesto posto era cortissima. Considerando che con squadre di 4 pescatori è un attimo totalizzare ad esempio 10 penalità si capisce come i giochi fossero ancora aperti. Penso che questa volta abbia avuto una grossa importanza lo spirito di squadra. Noi del Fishing Villasor spesso proviamo il cam-po gara nei giorni precedenti. È un modo per capire quale strategia utilizzare in competizione ma serve anche per creare quell’affiatamento indispensabile per ottenere risultati di gruppo. Nella chat del Villasor abbiamo condiviso esperienze e pareri tra tutti noi 8 componenti le due squadre partecipanti. In 6 ci siamo recati ad Alghero dal giorno prima. La prova sul campo ci ha premiato perché abbiamo capito quali fili, ami e pasture erano più adatti alla situazione. Per capirci, abbiamo anche trovato quanti bigattini usare per avere l’abboccata ideale. Infatti, come si è visto in gara, i pesci toccavano sempre l’esca ma mangiavano solo con la giusta “ricetta”. E così, grazie alle prove del giorno prima abbiamo potuto intuire quanti bigattini puntare sull’amo del 12, del 14 o del 16; dettagli che hanno fatto la differenza.
L’ultima, decisiva, ora di gara
Finalmente è arrivato il giorno della gara. Tutti scherzavano ma si vedeva dalla tensione e dalla concentrazione che sarebbe stato agonismo vero. Le zone A, B, e C avevano basso fondale. Quasi tutti hanno impostato una linea a 30 metri. Io ho impostato una linea appena più corta, 28 metri per via di un ostacolo sommerso e una a 46. Ho iniziato lontano ma le abboccate erano lente e tutti, nel settore, pescavano vicino. Allora mi sono concentrato sulla linea a 28 metri che da subito mi ha premiato, anche se molte prede si slamavano infilandosi nei fitti erbai. Insomma, avevo partenze a raffica ma non riuscivo a fare prede. In chat, i compagni mi dicevano che nelle prime due ore non avevamo neppure loro tante catture. Nell’ultima ora ho deciso di pescare su una nuova linea a 40 metri. È stata la mia scelta vincente. Quei 10 metri in più mi servivano per far stancare il pesce lontano e farlo arrivare a galla prima di incontrare ostacoli. Ho fatto nell’ultima ora la maggior parte delle catture e la stessa cosa è successa ai miei compagni di squadra, Nicola Erriu, Paolo Mureddu e Antonio Monti. La svolta dell’ultima ora ci ha permesso di chiudere la prova con tre primi e un terzo di settore. Anche l’esca in questo risultato ha avuto un ruolo importante. Ho usato bigattini bianchi e rossi: due rossi e uno bianco o due bianchi e uno rosso. Il terminale era da 70 centimetri, perché con finali più corti slamavo. Un finale dello 0,15 con amo del 14. Solo a fine gara abbiamo capito di aver fatto un ottimo risultato. Gli avversari della Logudorese hanno portato a termine una gara eccellente, con tre primi come noi, ma il loro quarto pescatore ha avuto 6 penalità. In questo modo li abbiamo superati proprio sul finale. I primi complimenti vanno ai ragazzi del Poseidon e del Lerno, la cui organizzazione e ospitalità si sono dimostrate eccezionali. Tra tutti ricordiamo Antonio Arca del Poseidon, una roccia! Le premiazioni sono state introdotte da Sergio Muzzo, responsa- bile Fipsas acque interne e canna da riva. Era presente anche il responsabile provinciale della Fipsas, Ferdinando Solinas, che ha premiato il podio. Abbiamo festeggiato con l’inno italiano, sempre emozionante. Al posto dello spumante ci siamo fatti una doccia di birra. La vittoria ci apre le porte del campionato nazionale a squadre che si svolgerà da settembre, quasi sicuramente in Toscana. Le 20 migliori squadre d’Italia si sfideranno in due prove e alla fine i migliori 10 andranno alla finalissima che si svolgerà a ottobre a Ostellato. Il feeder in Sardegna è cresciuto e noi del Fishing ne siamo davvero orgogliosi, visto che ci abbiamo creduto sempre.
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