Eccellenza del Made in Italy
Pur con i chiaroscuri che viviamo nel presente, la piccola nautica, travolta da una crisi senza precedenti e caduta nell’oblio solo una decina di anni fa o poco più, sembra aver superato il momento più infelice e riacquistato con entusiasmo, vivacità e capacità produttiva. In questo segmento, il settore più forte è senz’altro il puro diporto, quello che strizza l’occhio alle belle giornate estive e alla famiglia, quello meno impegnativo, ma anche quello che genera maggior economia e che, d’altra parte, ha, in mare, una vita fugace, giusto il tempo delle ferie o poco più. Per fortuna, a dare corpo e continuità a questo settore della piccola nautica, ci siamo noi pescatori. Infatti, la pesca sportiva è l’attività che più si protrae nel tempo e siccome “quello che non ti uccide ti fortifica”, i progetti sui fisherman, accantonati per il triste decennio, riprendono vigore. Oggi, non c’è un cantiere che non proponga una propria soluzione, in vetro o in gomma, dai 5,5 metri ai 7,5. È un mercato in decisa ascesa, seppur ancora di nicchia, ma è attivo per 12 mesi all’anno e con una grossa prospettiva di crescita nel prossimo futuro, nonostante l’ancora attuale difficoltà negli approvvigionamenti di componenti essenziali. La produzione è stimolata da una sorta di joint venture che vede coinvolti oltre i cantieri, le aziende di elettronica, accessori, motori fuoribordo e soprattutto gli utilizzatori finali: i pescatori. Rifiniture e prestazioni di questi natanti da pesca non sono seconde a nessuno e anzi, rappresentano un’eccellenza del Made in Italy, tanto che si parla addirittura di un’emancipazione culturale dal modello e paradigma a stelle e strisce, finora perseguito.
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