Disparità di Trattamento
Può essere un’ossessione e forse in parte lo è. Almeno fino a quando si verrà finalmente a capo di questa vicenda. Fatto sta che per l’ennesima volta, in questi primi mesi del 2017, ci ritroviamo a parlare di Licenza di pesca in mare. Il motivo è legato ai fatti di cronaca recenti che hanno visto protagonisti i professionisti della pesca. Questi infatti sono scesi in piazza contro le sanzioni previste in caso di reato legato alla loro attività. E alcuni politici, in risposta, hanno rispolverato una proposta di legge, dapprima rigettata, che tra le altre cose prevedeva la Licenza di pesca in mare per gli sportivi. Al momento di scrivere non sappiamo se il documento, in discussione il prossimo 27 di marzo, verrà riproposto paro paro o con eventuali modifiche, ma è curioso che nello specifico delle sanzioni, il sottoscritto abbia sottolineato, giusto il mese scorso, la disparità di trattamento tra professionisti e sportivi e naturalmente a tutto svantaggio della nostra categoria. Per farla breve, a meno di un grande quanto opportuno sforzo dei parlamentari a noi vicini, visto che la piazza per noi è tabù, il rischio che corriamo a fine mese è quello che ci impongano una licenza di pesca, che gli introiti ad essa legati vadano a finire nelle tasche dei professionisti e che in materia di sanzioni nulla cambi per quanto ci riguarda, salvo il rafforzarsi della disparità tra categorie, se, come è lecito aspettarsi, le istanze dei lavoratori in barca verranno, anche in parte, accolte.
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