Correnti Costiere e di Marea

Correnti Costiere e di Marea

Le correnti costiere si manifestano per la combinazione di tre fattori principali: l’azione del vento dominante in un determinato periodo, che genera il moto ondoso rispetto alla costa, apportando un afflusso d’acqua verso questa; l’azione del moto ondoso per cui le onde generate dal vento dominante, quando arrivano in prossimità della costa, dove l’acqua è più bassa, vengono rallentate, trasformando il loro moto oscillatorio in moto traslatorio, per cui, giungendo a riva, si frangono disperdendo gran parte della loro energia e proseguendo la loro corsa fino alla battigia; l’azione della marea, che, con la sua escursione, trasporta la massa d’acqua alternativamente verso la costa e verso il largo, generando prevalentemente correnti perpendicolari alla linea di costa.

Corrente di deriva e di risucchio
Questi fattori possono dare origine a diversi tipi di corrente costiera. In particolare nel caso in cui il fronte d’onda sia obliquo alla linea di costa, si verificano due componenti principali di movimento: uno perpendicolare ed uno parallelo alla linea di costa. Quest’ultima componente è responsabile della formazione della corrente che si genera lungo la costa, nota con il nome di corrente di deriva, che può raggiungere velocità prossime ai 3 chilometri all’ora e si manifesta all’interno della zona dei frangenti. La componente perpendicolare, invece,  genera una corrente di risucchio, o di risacca, provocata dalla differenza di pressione tra le acque sotto costa e quelle esterne alla zona dei frangenti, causata dall’accumulo d’acqua in conseguenza alla corrente lungo costa. La velocità di queste correnti è proporzionale all’angolo tra il fronte d’onda e la linea di costa, raggiungendo spesso velocità comprese tra i 2,2 – 3,7 chilometri all’ora. Si può individuare l’esistenza della corrente di risucchio osservando la superficie dell’acqua, che si presenta sorprendentemente liscia e ondulata, come se le onde fossero spezzate e interrotte.



Corrente di marea
Un altro tipo particolare di corrente costiera è quella nota con il nome di corrente di marea. Essa è originata dall’escursione di marea e si manifesta in tutti i bacini marini e in quelli lacustri di grande estensione. Sulle coste basse o debolmente inclinate le correnti di marea possono raggiungere velocità importanti, superiori ai 3 chilometri all’ora. Questo continuo movimento di flusso e reflusso genera nella zona compresa tra il livello dell’alta marea e quello della bassa marea erosione, trasporto e ridistribuzione di materiale sedimentale, sia verso la costa che verso il largo, formando la così detta piana di marea. Nella marea montante si ha la così detta corrente di flusso (movimento che dal mare va verso terra), mentre con la marea calante si ha quella di riflusso (movimento che va dalla terra verso il largo). Ricordo che la  marea è il movimento periodico per cui le ampie masse d’acqua (oceani, mari e grandi laghi) si innalzano (flusso, durante l’alta marea) e si abbassano (riflusso, durante la bassa marea) solitamente circa ogni sei ore, a causa della attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dal Sole e, in maniera predominante (a causa della sua vicinanza alla Terra), dalla Luna. Durante le fasi di luna piena (quando la Luna passa in meridiano 12 ore dopo il passaggio del Sole) o luna nuova (quando la Luna passa in meridiano praticamente assieme al Sole), la Luna e il Sole sono allineati, per cui i loro effetti si sommano, originando le maree sizigie, che risultano le più ampie. Sembrerebbe che in queste circostanze esista un incremento dell’attività dei pesci, soprattutto se l’ora dell’alta marea e della bassa marea sizigiale coincide con l’alba o il tramonto. Nelle fasi del primo quarto (Luna crescente, passa in meridiano circa 6 ore dopo il Sole) e ultimo quarto (Luna calante, passa in meridiano 6 ore prima del Sole), gli effetti diminuiscono, ottenendo così maree di minor ampiezza (coefficiente di maree basse), che sono conosciute come maree di quadratura. Il movimento nel fondo marino é solitamente inferiore e i giorni dovrebbero essere meno favorevoli per la pesca rispetto al periodo di maree sizigiali. Pare comunque che le correnti di marea (sia quelle dovute alle maree sizigie che a quelle di quadratura) diano origine al movimento delle sostanze alimentari presenti nei bassi fondali delle acque costiere, facendo sì che l’attività dei pesci divenga più attiva. Da tener presente che nei momenti in cui la corrente inverte il suo verso (passando da corrente di flusso a corrente di reflusso e viceversa), si hanno quelle che vengono chiamate stanche.