Editoriale 1/25

Arrivati alla fine dell’anno di solito si tirano le somme, si fa un consuntivo o quantomeno una riflessione sugli ultimi 12 mesi di pesca. In generale, da parte nostra non registriamo défaillance di alcun tipo, nel senso che i pesci hanno abboccato lungo tutto lo stivale e anche nelle isole. La solita tiritera “non è più come una volta, oggi non ci sono più pesci”, non è andata in onda, per tutto il 2024. Anzi, a giudicare dalle nuove tecniche di pesca che stanno riscontrando un inaspettato successo, shore jigging tra le tante, si aprono nuovi e importanti orizzonti, giustificati appunto dalla presenza di pesci, anche grossi, e addirittura nel sottocosta. Ma, spaziando anche in mare, in mezzo al mare, con la barca, la situazione non sembra diversa. Le catture si ripetono quasi alla noia. Vuoi per l’evoluzione delle tecniche, vuoi per lo sviluppo di un’elettronica sempre più sofisticata e performante, sta di fatto che chi ha un po’ di pratica, arriva sempre al risultato. Il dubbio però è lecito: sono aumentati i pesci o è aumentata la nostra capacità di cattura? Forse la verità sta proprio nel mezzo, anche se è vero che oggi l’appassionato doc s’identifica un po’ in tutte le discipline e pertanto è in grado di sfruttare al meglio ogni periodo evitando di perdere tempo e lamentarsi poi. Vedremo a Rimini, in occasione del Pescare Show del prossimo febbraio se, confrontandoci de visus, ci siano convergenze o altri interessanti punti di vista. Nell’attesa vi auguriamo una fine d’anno strepitosa e senza botti e ancora, un 2025, per qualunque ragione, ancora carico di pesci.