Editoriale 3/24
L’ultima edizione del Pescare show, svoltasi a Vicenza il 3 e 4 febbraio scorsi, si è mantenuta, a detta dei più, sui livelli storici, senza grandi entusiasmi e con pareri, come al solito, contrastanti. Purtroppo non ci sono numeri ufficiali da confrontare e il bilancio che se ne ricava, è sì scarno, ma anche privo di qualunque certificazione. Salvo, per sentito dire, i 5000 visitatori del sabato e i 2500 della domenica (tutti soddisfatti, sembrerebbe, dalle novità proposte negli stand). A un tiro di schioppo, a Verona, si svolgerà l’European outdoor show, dal 17 al 19 febbraio. Un altro evento che richiamerà pescatori e cacciatori, per lo più dal circondario. Poi, sarà la volta di Napoli, dove Pescare show si sdoppia e sarà ospite alla Mostra d’Oltremare, dall’uno al tre marzo, prossimi. E poi? Poi c’è Rimini, la nuova proposta di Ieg, sempre a febbraio, dal 7 al 9, ma del prossimo anno, evidentemente. Senza nulla togliere agli sforzi padani e partenopei, ai quali auguriamo un futuro di successi, l’auspicato ingresso di Rimini nel circuito della pesca sportiva, potrebbe essere una soluzione finale, definitiva. L’invidiabile logistica del capoluogo romagnolo potrebbe infatti risvegliare le assopite ambizioni di quella costellazione di aziende piccole e meno piccole che, forse un po’ demoralizzate per l’esuberanza di un ormai storico triumvirato, pur costituendo una parte preponderante del settore, hanno preferito fino ad oggi, stare alla finestra. Ma soprattutto, Rimini, potrebbe rinverdire la sinergia con la nautica e progettare, finalmente, un comune sviluppo.
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