Che stagione sarà?
L’apertura della pesca al tonno rosso (16 giugno 2014) è accompagnata da una nota quantomeno inattesa: la quota assegnata alla categoria è di appena 10 tonnellate, 30 in meno rispetto al 2013, soltanto lo 0,5% del totale di cui dispone l’Italia. Risulta evidente che le richieste delle associazioni (Apr, Arci pesca, Efsa, Fipo, Fipsas, Per il Mare) sono state abbondantemente disattese, come a sottolineare una distanza tra le parti che oggi evidenzia confini ben marcati. Da una parte ci risparmiano il teatrino sperimentato negli anni passati con quote stabilite e poi ridotte per la man bassa della pesca commerciale, dall’altra ci si chiede: cosa sarà del tavolo di concertazione, consultivo, a noi intestato, richiesto al Mipaaf? Cosa sarà della “vibrante” protesta paventata dalla Fipsas in caso di esito negativo alle istanze delle associazioni? Se ci fosse un seguito, naturalmente saremo qui a sostenere una reazione.
In casa nostra, a Villasimius, le cose non vanno tanto meglio. Il nuovo regolamento dell’Area marina protetta di Capo Carbonara vieta il bigattino, la pasturazione e perfino il vertical jigging. Addirittura il piombo guardiano, poi reintrodotto in seguito alle proteste dei tanti titolari di permesso di pesca (sardi e non) che minacciavano l’abbandono del porto, delle acque tra Pescatelli e Serpentara e degli accoglienti hotel con vista a mare. Come se non bastasse, oltre al libretto dove annotare le catture, per il 2016 e già previsto una sorta di monitoraggio on line, obbligatorio, con foto delle prede da trasmettere via web. A titolo di cronaca per i meno fortunati il permesso di pesca da quest’anno costa ben 65 euro, il 30% in più rispetto allo scorso anno. Se questo è il buongiorno…
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