Che Fatica il Big Fish
Se è vero che dagli errori si impara più che dalle vittorie, speriamo che l'anno prossimo si faccia tesoro delle tante difficoltà che hanno segnato l'undicesima edizione del Big Fish. Questa manifestazione è per molti un appuntamento imperdibile. Da assiduo frequentatore di numerose gare isolane, vi posso testimoniare che al Big Fish si incontrano molte facce “nuove”, pescatori che non frequentano l'agonismo se non in questa occasione. Il Big Fish è una gara per certi versi unica: si disputa in una spiaggia monumento del surfcasting, Piscinas; il regolamento premia il pesce più grosso e quindi spinge ad osare, ove spesso nelle gare si tende ad essere conservativi, privilegiando un carniere di molti piccoli pesci alla cattura da “copertina”. Se poi aggiungiamo alcune note di colore, quali i trasferimenti dei pescatori in trattore, per coprire le lunghe distanze dal raduno alle postazioni assegnate, ecco che non c'è da stupirsi se quest'anno, ad una settimana dalla gara, le Aquile di Mare (organizzatori dell'evento) avevano già chiuso le iscrizioni con più di 160 pescatori pronti a gareggiare. E poi... e poi qualcosa è andato storto, non un solo problema ma un insieme di fattori. La manifestazione si sarebbe dovuta disputare nella notte tra sabato 17 e domenica 18 Settembre. Le previsioni meteo davano però condizioni al limite, con Maestrale forte ed onde da Pacifico del Sud. Gli organizzatori hanno deciso di rinviare la gara. Ma per molti quel fine settimana rappresentava l'unico fine settimana disponibile. In più la gara è stata spostata di sette giorni, nel week end della terza prova selettiva Fipsas. Aggiungiamo anche matrimoni, sagre patronali ed altro, ecco che alla fine è uscita fuori la classica frittata.
Continua a leggere sul giornale...
Commenti ()