Censimento e Catch & release
Sentite le alte sfere, pare che esista l’intenzione di rivedere le quote relative alla pesca del tonno rosso. Ma non per quest’anno! Rassegnamoci quindi, perchè per il 2012 dovremo accontentarci di pescarlo solo alcune settimane, fatti salvi i tentativi C&R, che con buona pace di tutti, non hanno un limite temporale.
Il limite invece esiste, ed è prossimo, per l’analisi dei dati raccolti col nostro censimento (i ritardatari sono invitati a consultare il sito www.mondopesca.it e compilare il form che si apre alla voce, in alto a sinistra: “censimento dei pescatori”). A proposito di questa iniziativa e a conforto della sua corretta impostatazione, con una forte presenza sul territorio ma soprattutto un rapporto diretto con l’utente, giova ragionare sui dati raccolti dal Mipaf con la registrazione obbligatoria. A fronte di quasi 800.000 registrazioni, 230.000 sono sarde. Quindi in Italia su 60.000.000 di abitanti, 1 su 75 è un pescatore. In Sardegna su 1.650.000 è pescatore 1 su 7. E se le selezioni a cui fa riferimento l’elaborazione del ministero, avessero un significato diverso da quello interpretato, comunque non torna la proporzione tra Italia e Sardegna. Per me, il dato registrato nell’isola è attendibile (cioè compatibile con quanto immaginato), ma perde tutta la sua credibilità se confrontato con quello nazionale. Da qui l’inaffidabilità dei dati, nei quali si rileva una discrepanza sostanziale, senza peraltro capire dove sta l’errore.
In attesa quindi del nostro elaborato, vi invitiamo a leggere con attenzione tutto il giornale e in modo particolare l’articolo di Nicola Cocco che ci avvicina al Catch&Release, una pratica da promuovere e sostenere il cui fine è quello di ridare libertà al pesce alla fine combattimento.
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