Catture estive
E’ indubbio che il modo migliore per imparare a pescare è proprio andare a pesca. Solo con una canna in mano e con il mare davanti potremo provare sulla nostra pelle e affrontare i mille problemi che ogni volta si presentano, facendo tesoro di ogni esperienza fatta sui moli e sulle scogliere. Le condizioni meteo, le caratteristiche degli spot, gli orari migliori, le abitudini delle nostre prede, le esche, i nodi, gli inneschi, i vari aspetti della nostra attrezzatura, sono tessere di un mosaico che, messe assieme, ci renderanno pescatori esperti.
Pesci a giugno
Le numerose battute di pesca finite con poche prede o il più delle volte con un bel niente, fanno dell’estate una stagione ancora più desiderata perché questo inverno, a parte gli onnipresenti muggini, è venuta fuori solo qualche spigola, molte delle quali piuttosto piccole, qualche sarago e alcune orate. Ma le troppe, ahimè, pescate senza neanche una preda degna di questo nome e la conseguente delusione per gli insuccessi, fanno automaticamente desiderare l’estate, stagione ricca di prede anche non molto grandi ma che almeno assicurano un galleggiante sempre in movimento. Da alcune chiacchierate tra amici che praticano la pesca da terra e da altri che invece preferiscono la pesca in apnea, vengo a sapere che le prime spigole decenti stanno diventando più frequenti insieme ad alcune orate, a dei saraghi e a grossi muggini. Anche mormore di buona taglia, soprattutto all’alba, sono state catturate, anche se certo non si tratta di un avvenimento particolarmente frequente. Inoltre stanno venendo fuori le prime lecce stella, prede tipicamente estive e autunnali. Da qui a organizzare un’uscita il passo è breve; una pescata dall’alba sino all’ora di pranzo è quanto mai opportuno (continua sul giornale).
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