Canna d'Oro... e di Ferro
La grande attesa dei mesi che hanno preceduto la gara è stata ripagata dall'edizione della rinascita! In sede di presentazione avevamo scritto: “Ben tornata Canna d'Oro!”. Ed il ritorno è stato dei più belli e fortunati, con una vittoria di prestigio, una location di prima classe ed un meteo da lupi. La storia di questa manifestazione è iniziata, ormai più di trent'anni fa, grazie all'iniziativa degli allora ragazzi del Karel Cagliari. Spigole da copertina, orate da sogno, lecce ammazza gara, hanno da sempre contraddistinto questo appuntamento, diventato un classico, irresistibile richiamo per gli appassionati di surfcasting in tutta Italia. Ma una gara che dura tre giorni (fai cinque tra preparativi pre gara e festa finale la domenica...) comporta un gran dispendio di forze e denaro, sia per chi organizza, sia per chi partecipa da agonista. La crisi e i capelli sempre più bianchi dei Karel, sembravano dover portare ad una lenta agonia di questo bellissimo appuntamento. È stato allora che, con una grande prova di umiltà e attaccamento alla tradizione, i Karel hanno passato il testimone ai ragazzi del Larus club di Sassari, capitanati da Manuel Chessa (già vincitore della Canna d'Oro). Il nuovo slancio del gruppo affiatato ha portato subito dei risultati positivi. Il numero delle squadre iscritte è notevolmente aumentato; intorno all'evento si è creato un tam tam, fatto di aspettative, dubbi, incertezza e grande attesa. La manifestazione deve la sua fortuna al regolamento, unico nel suo genere. La gara è suddivisa in tre manche. Partecipano squadre di tre pescatori. A ogni manche un pescatore di una squadra (giudice) va a pesca con due pescatori di un'altra (battitori). Chi è battitore sceglie la spiaggia, il giudice pesca tra i due “avversari”. Alla fine si stila una classifica a squadre, ma soprattutto si assegna il trofeo Canna d'Oro al più bravo in assoluto.
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