Campionati europei di Canna da Riva
Una Sardegna nuova, dinamica, propositiva. Così si presenta l’Isola nel variegato panorama della pesca sportiva e ricreativa? In generale, nonostante la ciclica limitazione degli accessi costieri (l’ultimo ostacolo sono le barricate di guard rail al Porto canale di Cagliari), è il mare a farla da padrone, ma anche le acque interne non sono poi così calme. Due sono i fatti che meritano attenzione, partiamo dal mare. A Porto Torres si svolgeranno questo mese i Campionati europei di Canna da riva, una disciplina che in passato ha coinvolto una grande quantità di appassionati ma che oggi e non solo, almeno dal punto di vista agonistico, mostra chiari segni di stanchezza. Non si sa se questo exploit internazionale voluto dalla Fipsas, farà da traino all’attività regionale, certo è che rinverdisce un campo gara forse unico in Italia e più in generale, risveglia quelle potenzialità che la Sardegna conserva nascoste, inutilizzate, anziché, come sarebbe auspicabile, valorizzate. Sull’altro fronte, nelle acque interne, il fatto numero 2. Infatti nelle rive verdi, si registra in questi giorni, il successo di una tecnica chiamata “feeder” la cui caratteristica è l’uso del pasturatore. Ma non è forse in mare che nei tempi d’oro e con i necessari distinguo, eravamo abituati a usarlo? Assistiamo di fatto a una migrazione tecnica, dal mare al lago, ma la sostanza non cambia. E quindi, come leggere questi fenomeni? Si tratta di una dichiarata resa del mare che non trova, nelle sue sponde, leader e materiale umano per un turn-over sociale e sportivo, generazionale, assolutamente indispensabile? Oppure sono segni di entusiasmo spontaneo, reazioni non ancora vissute, magari legate al carisma di un personaggio capace di proporsi con un feeder a mollo? Oppure l’una non esclude l’altra?
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