Calamaro - Loligo vulgaris
Il calamaro è un mollusco cefalopode dal corpo allungato a forma di cono. Sul dorso, in posizione laterale, si trovano due grandi pinne che nell’insieme formano un rombo. La testa sporge dal mantello con gli occhi in posizione laterale e intorno alla bocca si trovano quattro paia di braccia e un paio di tentacoli che si allungano all’estremità a formare la cosiddetta clava, ricca di ventose poste in quattro serie. I tentacoli, grazie alle loro ventose, vengono usati per catturare le prede: pesci, altri molluschi e crostacei.
La conchiglia è interna e viene chiamata gladio, per via della sua forma.
Il colore è rosa - violaceo, con punti più scuri, bruno rossicci. Può raggiungere una lunghezza di 30 - 40 centimetri, è più comune attorno ai 15 centimetri.
E’ una specie pelagica, ma non è raro trovarla in acque costiere specialmente in estate ed autunno, in occasione della riproduzione.
La specie è a sessi separati. In maturità, i maschi producono spermatofore (speciali sacchetti che contengono i gameti maschili) che introducono nel corpo della femmina tramite un tentacolo modificato. Le femmine producono una notevole quantità di uova (di 2 millimetri di diametro circa) che depongono in tubi gelatinosi (di circa 50 - 100 uova) che attaccano a supporti solidi. Le uova si schiudono circa dopo 25 giorni.
Nel Mediterraneo questa specie si riproduce durante gran parte dell’anno e in misura maggiore all’inizio della primavera e dell’autunno.
In Mediterraneo è presente in tutti i mari italiani, ma è molto diffuso in Alto Adriatico. Può raggiungere i 300 metri di profondità. Generalmente vive in mare aperto, a profondità comprese tra i 20 ed i 100 metri. Compie migrazioni giornaliere, risalendo in superficie durante la notte e tornando in profondità nelle ore diurne. Spesso si sposta in banchi formati da numerosi individui.
Commenti ()