Calamari - Ricerca col Trucco
di Davide Steri
Il calamaro è un mollusco cefalopode (testa attaccata ai piedi) che vive tra le profondità del mare, anche a diverse centinaia di metri e la superficie. In certi periodi dell’anno (autunno e inverno) si avvicina moltis simo alla costa e si muove seguendo un copione ben preciso: a partire da mezz’ora dopo il tramonto sino a mezz’ora prima dell’alba tende a staccarsi dal fondo per risalire alla superficie tanto che la tecnica più redditizia per catturalo è la traina. Durante il giorno staziona in prossimità del fondo e per catturarlo occorre una tecnica completamente diversa: il tataki. Di fatto si tratta di una sorta di jigging, cioè una serie di esche legate ad un filaccione di nylon attraverso cortissimi braccioli, con piombo finale, che vengono mosse in verticale. L’atterraggio notturno del calamaro, a pochi metri dalla riva, suggerisce un’altra tecnica di pesca, una specie di spinning ribattezzato “eging” dai nostri maestri giapponesi. Si pratica dalle scogliere o dai moli portuali. Anche se il periodo clou per la pesca del Loligo vulgaris è quello più freddo, in primavera ed estate, con un po’ di ricerca e grazie alla conoscenza del fondale e alle giuste attrezzature, si può riuscire a catturare qualche esemplare da utilizzare per la traina col vivo o da destinare ad una dolce e tenera frittura.
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