Caccia al Big Fish

Ci lasciamo alle spalle le dune di Piscinas che ormai è quasi mezzo giorno. E’ da poco finito il Big Fish, gara di surf casting nella quale domina la natura: le immense dune di sabbia dorata; il profumo intenso della macchia mediterranea esaltato dalle recenti piogge; il ronzio costante di api e vespe; il mare, questa volta calmo, è solcato da tre delfini, non lontano da riva. Sulla sabbia le tracce di cervi e cinghiali. Di notte, in questa notte senza luna, il buio è tale che non ti vedi le mani e la via lattea domina il cielo estivo. Al Big Fish domina la natura e chi partecipa ne è cosciente, la potenza del mare è espressa dall’ampio gradino tracciato longitudinalmente al bagnasciuga, dai grossi tronchi che il mare, in una mareggiata oramai dimenticata, ha trascinato sino all’inizio delle dune, a più di trenta metri da quella che ora è la riva. Un mare così, una spiaggia così, meritano un trattamento particolare. I ragazzi del club Aquile di Mare di Arbus lo sanno. Capitanati da Antonello Melis e Stefano Ghiani, organizzano da anni un trofeo che per regolamento e svolgimento non ha eguali nel calendario isolano: al peso “vanno” solo pesci di almeno due etti, l’arenicola è bandita, vince chi cattura il pesce più grosso e la gara è arricchita dalla cena che sempre, a mezza notte, richiama i pescatori dalle loro postazioni al chiosco all’entrata della spiaggia. Il Big Fish è giunto all’ottava edizione, segno che la formula piace.

Serra all’inizio e alla fine
Il regolamento escludeva l’utilizzo dell’arenicola, l’abbiamo detto, ma quest’anno non c’è stato bisogno di alcun avvertimento preventivo; il mare calmo ed un leggero Grecale hanno consigliato di impostare la notte di pesca sulla caccia al pesce serra. Spazio quindi ad ami 3/0 ed oltre e mano alla leppa per sfilettare i muggini. L’organizzazione ha messo a disposizione dei garisti due trattori che hanno fatto la spola tra la zona raduno e le postazioni, portando tutti i pescatori con le loro ingombranti attrezzature al picchetto assegnato.
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