Cabizzosu in Evidenza agli Italiani
Come ogni anno, nell’ultima settimana di settembre si è svolto uno degli eventi più importanti per la nostra disciplina. Il Campionato italiano ha raggiunto la sua trentesima edizione. Al via 220 atleti, provenienti da tutto lo stivale, capaci l’anno passato di conquistare il pass di partecpa- zione a "colpi" di vittorie nei vari provinciali e regionali. A questi si devono sommare i provenienti dalla super sfida, dal Club Azzurro e dalla selezione degli stopper 2019. Tasso tecnico come sempre molto alto, tra top fishermen e new entry alle prese con la tensione del loro primo italiano. La bellezza di questo evento è proprio questa, il poter raggiungere una manifestazione di tale calibro e per confrontarsi con i veri campioni, quelli con la C maiuscola. Poter gareggiare da vicino, parlare e po-ter carpire qualche piccolo segreto con atleti che hanno partecipato ai mondiali o che appartengono al mondo del club azzurro ormai da anni, ha sempre un suo fascino. Ma la cosa, secondo me, ancor più bella, è vedere e sentire le emozioni finali a giochi conclusi. Ha sempre un suo perché vedere la gioia di chi vince il titolo, immerso nel suono fantastico dell'inno di Mameli, le quasi lacrime di chi conquista per la prima volta il club azzurro, o la gioia per chi semplicemente conquista un podio nelle quattro manche da condividere con il proprio team. Sono veramente belle emozioni che ripagano dei sacrifici fatti negli anni, che vanno di pari passo con le classiche lamentele del post gara per chi non ce l'ha fat-ta, con le consuete frasi di rito: «in questo campo gara non c'era pesce», «non ho pescato per colpa del picchetto», «quello ha pescato solo perché ha avuto c….». Ecco, tutto questo è il Campionato italiano di surfcasting.
O si vince o si impara
Ho avuto il piacere di partecipare anche in questa edizione è l'unica cosa che a mio modesto pensiero posso dire e raccontare è che in queste manifestazioni la frase da utilizzare non è: "o si vince o si perde", bensì "o si vince o si impara". Sono proprio questi gli eventi che ti arricchiscono, qualsiasi livello tecnico si è raggiunto. E anche quando le cose ti vanno male, bisogna sempre essere in grado di stringere la mano ai vincitori e migliorarsi per rimanere, negli anni, a certi livelli. Fatta questa premessa, passiamo alle quattro gare disputate dal 26 al 28 settembre: teatro dell'evento la Puglia con il campo gara prescelto dal team organizzatore Predator Team, Castellaneta Marina in provincia di Taranto. Un lunghissimo arenile molto tecnico e complicato da interpretare, caratterizzato da lunghe secche e un susseguirsi di canali e punte che non rendono i settori omogenei fra loro, giorno dopo giorno; tutto quello che si apprendeva nella prima manche, quasi sempre, non valeva nella seconda e così via, obbligando gli atleti, ad ogni nuovo fischio di tromba, allo studio del proprio settore il più velocemente possibile. Prede che sono andate per la maggiore, lecce stella e aguglie nelle fasi in diurna, mormore e miri, ma tanti miri (preda croce e delizia per tanti in questa edizione) in notturna. A vedere i numeri finali, buonissimo il conto delle prede, sino anche alla quarta manche, di solito la più avara di tutte. Con la consueta formula del catch & release sono stati allamati e rilasciati ben 9.558 pesci. Per dare una giusta valutazione a questi numeri posso dire che nell'edizione passata a Platamona, il pescato era stato di 9.058, nel 2017 a Grosseto 3.512, e nel 2016 a Terracina 5.576. Alla fine, ad aggiudicarsi il titolo di campione Italiano 2019, succedendo al nostro Mirko Casu, è stato Fabrizio Benefico (San Benedetto); a seguire sul podio Fortunato Nizzari (I Cavalieri del Mare) e Claudio Cecilia (Team Caere Surfcasting). A loro tre vanno ribaditi i complimenti da parte di tutti. Oltre al podio, gli applausi vanno fatti, di diritto, a tutti gli altri atleti che si sono aggiudicati l'accesso al tanto desiderato Club Azzurro, ma un applauso più caloroso e doveroso da parte di tutta l'isola va fatto all'ottimo cam- pionato disputato da Gabriele Cabizzosu (Blue Fish Sassari), unico sardo che si aggiudica tale pass raggiungendo, in attesa anche delle chiamate dei cosiddetti stopper, Emiliano Tenerelli (Hcc) e Pietro Carta (Orosei) al Club Azzurro. Per quanto riguarda il Campionato fem- minile, svoltosi negli stessi giorni, 23 ragazze in gara, che si sono sfidate in tre manche. Vittoria finale per Manuela Pasquali (Ultimo Frangente), a seguire Martina Distefano (Club C&P) e Rosalia Di Maio (Gladius Club). Purtroppo non bene le tre nostre atlete isolane in queste edizione, Rita, Milva e Gabriella, che sicuramente si rifaranno presto nelle prossime edizioni… forza ragazze!!! Ed ora in attesa dell'edizione del 2020 non ci resta che tifare per i nostri portacolori isolani al Club Azzurro che, molto probabilmente, si disputerà sui campi gara di Messina: forza ragazzi!
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