Bronzo per Fabio Dessì

Bronzo per Fabio Dessì
Fabione, con un bel sarago e il suo irripetibile sorriso.

A fine giugno, a Santa Maria di Leuca, l’estremità meridionale del Salento, si è svolto il Campionato italiano assoluto (I categoria) di pesca in apnea. Quattro gli atleti sardi qualificati, ma Dario Maccioni e Leonardo Carta, per diversi motivi non si presentano. Sfortunata, invece, la prova di Francesco Piras, forte agonista algherese, titolare di diverse sfighe, sia dentro che fuori dall’acqua. La Puglia porta bene, invece, a Fabio Dessì, il ragazzone dal facile sorriso, già immerso nelle acque di Torre San Giovanni, a un tiro di schioppo da Santa Maria, sempre per un campionato italiano di prima. Fabio, infatti, bissa il successo e strappa un ottimo bronzo anche in questa tornata. “Tutto è iniziato una decina di giorni prima dello start ufficiale. Col mio barcaiolo Matteo Piras, stimato spinner per i cannisti, ho scandagliato i fondali dove si sarebbe svolto il campionato. Purtroppo solo per sei giorni, visto che il maltempo ci ha tenuto lontani dall’acqua. Ma con molto entusiasmo, perché la presenza di animali, rispetto alle mie esperienze di qualche anno prima, è stata decisamente superiore.”.

Come hai impostato la gara? “Beh, ho scartato subito il basso e medio fondo, puntando ai 30 metri e fino ai 48. La perlustrazione del campo non lasciava spazio a scelte... troppe cernie. Così sono partito subito nella posta registrata “Tuffa Fabio” dove ho trovato dentici e cernie. I primi però erano infastiditi dalla corrente e così ho virato verso le cernie, distanti 20 metri circa. Qui mi aspettava una bianca che però mi ha fatto tribolare non dando spazio allo sparo. Così ho dovuto fare un altro tuffo col fucile sul fondo a guardia della cernia. Al mio ritorno l’ho sparata in testa. Seguo con una dorata, un dentice e una corvina. Chiudo la giornata con un terzo posto. De Mola primo e Gentilini secondo. La manche seguente mi fiondo in una posta di dentici e cernie. Non trovo i primi e mi rifaccio con le seconde: prima una dorata e poi una bianca. Metto a pagliolo ancora una mustela e un sarago, ma sbaglio un importantissimo Diplodus. 19 tuffi. Alla fine, mi confermo secondo di manche, mentre De Mola e Gentilini, pur con un calo di prestazioni, rimangono entrambi sul podio. Gentilini vince e De Mola scala al secondo posto. Io mi tengo stretto il mio bronzo, per me, quasi un oro.

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