Boat Show 2011
Il clichè che ha fatto il successo del Boat Show di Porto Rotondo è piuttosto fortunato e semplice e si compone di tre elementi: un lungo week end, le barche più belle del Mediterraneo, i villeggianti che arrivano per gustarsi un anticipo di stagione. Purtroppo sapevamo che il calendario non proponeva nessun favoritismo e che, comunque, anche i ricchi, in questo periodo, si sentono un po’ più poveri. Speravamo quindi che il sole addolcisse una situazione già di per se critica. Così, però, non è stato. Le barche in acqua, hanno preso acqua anche dal cielo e così gli espositori e i visitatori. Insomma, c’è voluto tutto il savoir-faire degli operatori, per cogliere anche il minimo segnale positivo. Certo è che lo standard delle barche esposte si è livellato verso il basso, al pari degli interessi manifestati dal pubblico. Non a caso, le barche che abbiamo visto uscire in prova, sono tutte del segmento medio-piccolo. Un fatto questo evidentemente intuito dai cantieri più importanti, la cui presenza sul campo è stata di parecchio ridimensionata. C’è da dire, ad onor del vero e degli sforzi dell’azienda di Paolo Orrù, che i colori di casa Lomar, vedi il rossoi Yamaha, è il vero segno distintivo del Boat show. Ancora un successo invece per il solito convegno che quest’anno, oltre ai temi cari alla nautica, ha presentato il tentativo di record d’immersione di Makula a Tavolara. In conclusione, la settima edizione del Boat show, gestita quest’anno da Porto Rotondo Communication, si conclude con una speranza da verificare il prossimo anno. Certo i tempi sono quello che sono... vedremo.
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