Un itinerario che da Cagliari si estende verso le coste del sud ovest sino alla Costa verde, alla ricerca del pesce serra. Tanti spot con una buona probabilità di strike, ognuno con qualche segreto da scoprire.
Torniamo a parlare di serrafishing anche quest’anno. È ormai un appuntamento canonico legato all’estate. E ci sarebbe da aggiungere “per fortuna che ci sono loro, i serra!” perché le particolari condizioni meteomarine che stiamo vivendo in questo inizio d’estate ci consigliano di indirizzare la maggior parte dei nostri sforzi e tempo dedicato alla pesca, alla tecnica con il cavetto d’acciaio e il trancio di muggine. L’anticiclone ha conquistato il nostro mare che adesso registra un aumento della temperatura significativo. Da troppo tempo non si registra una vera “maestralata” o comunque una mareggiata degna di questo nome che interessi qualche costa isolana, unico diversivo in grado di rimescolare le carte e riattivare quel circuito virtuoso su cui si basa la pesca con le onde, il surfcasting. Non ci rimane che andare a caccia dei serra, predatori sempre presenti nei nostri mari che nella stagione calda si attivano in modo particolare. La loro presenza, soprattutto nelle coste meridionali, è così diffusa che già da più di un lustro esiste un trofeo dedicato a loro, Sa Die de su Serra. Quest’anno la gara si svolgerà a inizio settembre e interesserà le spiagge del sud ovest. E allora vediamo di studiare qualche spot interessante in vista dell’evento e anche di sporadiche e speriamo fruttuose libere uscite.
Pula - Il nostro serratrail alla ricerca di spot da serra inizia dal comprensorio di Pula, una zona che da ormai più di vent’anni ha una particolare vocazione a questa tecnica di pesca. In tanti articoli abbiamo parlato delle spiagge del Flamingo, dell’Abamar, di Su Guventeddu. Questi spot, esposti tutti ai venti meridionali, hanno un importante denominatore comune: la regola delle 23. Anche questo ormai non è più un segreto, ma se volete davvero divertirvi in queste spiagge organizzatevi per essere al massimo della vostra attività intorno alle 23, ora nella quale la “tradizione” (si dovrebbe dire l’esperienza di decine di pescatori ed esperti della tecnica) mostra che gli attacchi dei serra aumentano notevolmente per poi scemare quando non è ancora scoccata l’una di notte. Con un po’ di fortuna si può diventare i protagonisti di un’ora o poco più di vero delirio, perché il termine frenesia sarebbe riduttivo. Attacchi che si ripetono senza sosta tanto da costringerci a preparare in anticipo esche di ricambio, altrimenti rischiamo di perdere il treno. La taglia delle catture non è mai esagerata e già un esemplare sopra i due chili è da considerare di valore.
Buggerru - Altro spot di sicuro interesse è la spiaggia di San Nicolò, a Buggerru. In estate le notti a San Nicolò sono quasi magiche. Gli abitanti del luogo combattono la calura trascorrendo molto tempo, ben oltre il tramonto, in spiaggia. Tende e bivacchi illuminano il lungo arenile che altrimenti, se non c’è la luna, è dominato da un buio assoluto. Luci e voci che rendono San Nicolò quasi una spiaggia “normale”, un luogo che invece in inverno mostra tutta la sua natura selvaggia. Qui i serra atterrano arrivando per lo più da Capo Pecora (da destra guardando il mare), a ondate che spesso sono regolate dai cambi di marea e che non seguono quindi la regola del 23. A Buggerru vale la pena di preparare qualche trancio più grosso (anche con due ami) perché non di rado arrivano catture oltre i 4 chili.
Scivu e Piscinas - Risalendo la costa verso nord ecco che arriviamo a Scivu. Non uno spot unico ma un insieme di più spiagge e calette. Scivu non è per tutti, la ripida discesa che dal parcheggio porta al mare e la conseguente faticosa salita di fine pescata, frenano molti pescatori che preferiscono spot più comodi. Scivu è la scelta da lupi solitari, un’alternativa silenziosa, dominata dal cielo stellato che sembra voler precipitarci addosso in ogni momento. Le catture non sono mai a ripetizione, fattore da tenere in conto in ottica gara, ma la taglia aumenta. Discorso ben diverso si deve fare per la lunga Piscinas. Intanto, pur essendo un’unica spiaggia di oltre tre chilometri, si può suddividere in più settori. Restringendo il discorso al solo serrafishing possiamo individuare la zona vicino al resort Le Dune e ai resti di un vecchio molo, ormai disgregato dalle tante mareggiate. Qui gli attacchi si possono ripetere tutta la notte a decine, ma sempre di esemplari non troppo grandi e catture sopra il chilo e mezzo sono già soddisfacenti. Se si vuole diminuire il numero degli attacchi ma aumentare la dimensione delle possibili prede bisogna camminare. Un po’ verso la parte più settentrionale della spiaggia, raggiungibile facendo anche un lungo giro e passando quindi da Portu Maga; molto se ci dirigiamo verso il limite sud, dove possono arrivare grandiose sorprese. A Piscinas spesso sono molto fruttuosi anche i cambi di luce e il tramonto in modo particolare, quando però la spiaggia è ancora popolata dagli ultimi bagnanti.
Pistis - Ultima spiaggia della Costa Verde, Pistis che in inverno è una delle mete più gettonante dai cercatori di saraghi, in estate regala delle ottime opportunità anche nella ricerca dei serra. Il settore più interessante è quello centrale, Sabbie d’Oro, dominato da un profondo canalone sempre ricco di vita. In questo articolo non abbiamo parlato di particolari tecniche da adottare ma a Pistis è utile adottare qualche accorgimento per riuscire a spedire le nostre esche il più lontano possibile, visto che la lunga distanza sembra pagare in modo sostanziale. Si potrebbe diminuire la sezione del filo in bobina, dal classico 0,40 adottato nel serrafishing canonico a una misura minore, contando sul fatto che la mancanza di ostacoli in acqua ci permette dei recuperi più cauti. Un altro utile espediente è quello di “clippare” l’esca e cioè di tenerla vicino alla lenza del trave con un opportuno sistema detto bait clip. Si tratta però di una soluzione che richiede maestria e un po’ di pratica, visto che durante la fase di caricamento prima del lancio dovremo stare attenti a mantenere la lenza del finale sempre in tensione. Il serratrail potrebbe continuare, visto che la presenza del predatore non è certo minore nel golfo di Oristano e a Is Arenas, tutte spiagge interessate dal Sa Die de su Serra. Ma ci fermiamo qui, avendo volutamente limitato questo ventaglio di possibili spiagge a quelle che si sono dimostrate più pescose nelle passate edizioni.
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