Bionda Chia
Aprile è un mese di transizione nel surfcasting. Le giornate si allungano, un modo non troppo corretto ma efficace per affermare che stiamo andando verso la stagione estiva. E mentre in spiaggia percepiamo un aumento della temperatura ambiente, in acqua il termometro rimane “basso”, in attesa che l’insolazione superi lo strato superficiale del mare. In aprile si ha ancora la possibilità di pescare in totale diurna; infatti i limiti imposti dalla stagione estiva tra poco più di un mese ci imporranno di pescare solo di notte. Questo mese coincide con l’inizio della finestra favorevole alla pesca alle orate, classica tecnica da svolgere con il sole alto e che i più irriducibili praticano anche in piena estate non senza difficoltà, nascosti e relegati in spot improbabili e di difficile accesso. Adesso no, abbiamo il campo libero e allora sfruttiamolo. Le particolari condizioni primaverili rendono questo surfcasting ibrido; per alcuni, quelli sempre da bicchiere mezzo vuoto, è una fase che non porta “nè carne, nè pesce”. Quest’ultimo però, con le giuste condizioni, nuota vicino a riva. Forse l’aspetto che più bisogna tener conto in questa stagione, è la scelta dello spot. Chi pratica il surf casting non ama pescare di giorno, ma in diurna possiamo (dobbiamo) scegliere lo spot con molta più cura e precisione. Abbiamo soprattutto un alleato in più, la nostra vista. Possiamo vedere con i nostri occhi se le previsioni meteo sono confermate dalla realtà che abbiamo di fronte. Fatte queste premesse, descriveremo un tratto di costa che tra poche settimane diventerà impossibile da sfruttare anche di notte, perché preso d’assalto da migliaia di bagnanti sia da terra che dal mare e a tutte le ore del giorno e della notte: il comprensorio di Chia.
Colonia, Campana, Giudeu
Con il termine Chia si individuano una serie di spiagge in successione, intramezzate da brevi ma ripidi promontori. Prenderemo in considerazione la tripletta Sa Colonia, Campana, Su Giudeu. Si tratta di tre spot, dalle lunghezze variabili, ma tutti e tre esposti a sud est. Il mare azzurro cristallino che ha fatto la fortuna turistica di questa costa, di giorno non aiuta la pesca perché rende i nostri inganni troppo visibili e quindi se non accuratissimi nella preparazione, poco credibili. Useremo quindi fili sottili e cioè più sottili di qualche misura (ad esempio 0,25 invece che 0,20…) rispetto alla classica configurazione notturna, sempre a parità delle altre condizioni. Arrivando dalla strada principale, la provinciale 71, la prima uscita conduce alla torre di Chia che si erge sul più alto dei promontori. Ridossata a questo, ecco la spiaggia di Sa Colonia. In tutto non più di mezzo chilometro di sabbia bianca, incastonata tra la torre e il piccolo monte Cogoni. Dietro si estende l’ampio stagno di Chia che le abbondanti (eccezionali) piogge di novembre hanno fatto “traboccare”, creando una foce transitoria. Detto dell’acqua cristallina, dei tre spot che stiamo considerando, qui si ha il degrado su fondali maggiori più veloce, con due metri di fondo a non più di 60 dalla riva. In vicinanza della foce troviamo una maggiore torbidità. Se poi soffia vento da sud, magari da sud est, ecco che il mare si “gonfia” e il contatto con l’acqua salmastra dello stagno suggeriscono, anche ai meno svegli, un’unica parola: spigola. Nelle giornate con cielo coperto e Scirocco, Sa Colonia sarà la nostra prima scelta. Se si dispone di esca viva, muggini o anguille, vale la pena affrontare la passeggiata dal parcheggio sino alla foce per tentare la carta “regina”. Altrimenti spazio a cannolicchi, strisce di seppia e granchi, tutte esche che sopportano abbastanza bene la turbolenza. Sul lato opposto del campo che stiamo considerando troviamo la più lunga delle tre spiagge: Su Giudeu. Questo spot prende il nome dall’omonimo scoglio che sbuca dall’acqua a non più di 50 metri da riva, a centro spiaggia e che d’estate si raggiunge agevolmente, immersi sino alla cintola. Una serie di stagni, più piccoli rispetto a quello principale di Chia, costringono a parcheggiare distanti dalla riva. Qui il carrello è quasi indispensabile anche perché la soffice sabbia trasforma ogni passo in un esercizio di crossfit. La presenza dello scoglio influenza la morfologia dello spot creando e distruggendo in continuazione canali e punte, secche e fossate. Tra i tre, questo spot richiede uno studio maggiore e la possibilità di arrivare di giorno qui è davvero essenziale. “Pochi ma buoni”, tutti i più esperti sanno che Su Giudeu non è lo spot dove si fanno decine di prede, ma con venti meridionali non troppo sostenuti, ogni cattura è di rilievo. Belle orate, mormore e vicino alle rocce occhiate di dimensioni inusuali e qualche sarago, sempre di taglia.
“In medio stat virtus. In particolare, la piccola spiaggia di Campana, tra le tre si fa preferire”.
Se soffia alle spalle
Che dite? No, non ci siamo dimenticati di Campana. L’ho voluta lasciare per ultima. Ricordate il vecchio adagio latino? In medio stat virtus. Lo spot che dei tre rimane nel mezzo è il più piccolo in estensione, non più di 250 metri. È circondato dalla fitta macchia mediterranea che ricopre le dune. Per raggiungere Campana si percorre una comoda passerella che permette di scavalcare le alte dune. Se lo Scirocco o comunque il vento meridionale soffia troppo forte, diventa impraticabile e in alcuni casi estremi, la spiaggia viene quasi completamente sommersa dalle onde. Ma tra i tre spot proposti è quello che, non appena il mare diventa praticabile, regala le emozioni maggiori. Ha anche un ulteriore peculiarità positiva. Nelle giornate di forte Maestrale, anzi, diciamo proprio in quelle che rendono tutte le coste esposte non praticabili, qui il mare “entra” di riflesso (anche a Colonia e Giudeu…) ma a differenza degli altri due spot considerati, la barriera alle nostra spalle, protegge dalle raffiche fastidiose e permette di pescare quando altrove ciò è impossibile. Quindi una scelta strategica da prendere sempre in considerazione e che nelle gare a campo libero ha regalato negli anni numerosi trofei. Per quanto riguardano le esche, valgono le stesse considerazioni fatte prima, parlando di Colonia. Ricordiamo che la carta pesce serra qui è sempre valida, anche se per la verità questo predatore preferisce per i suoi attacchi le ore notturne. Concludendo, le ultime uscite in diurna permettono di pescare in spiagge che tra poco diventeranno off limits. La costa sarda propone numerose scelte che possono essere confrontate al modello proposto: tre spot, in rapida successione, con piccole ma significative differenze.
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