Big Fish. Buona la decima!
Amanti del “vero” surfcasting, detrattori della pesca a mare calmo o quasi, paladini del “o montagne d'acqua o niente”... beccatevi questo! Il Big Fish quest'anno verrà ricordato per le condizioni limite che ha presentato ai fortunati 200 (poco meno) che hanno deciso di invadere la spiaggia di Piscinas. Sabato 19 Settembre, non si sono ancora spenti gli echi della disastrosa tromba d'aria che pochi giorni prima ha devastato il comprensorio di Arbus danneggiando gli stabilimenti sulla spiaggia. Soffia debole il Maestrale, ma già nel pomeriggio, quando i trattori iniziano a fare la spola tra il raduno e i picchetti assegnati, il vento “monta”, sempre con maggiore intensità. Non smetterà di soffiare per tutta la notte. È la legge del Big Fish, una manifestazione che incarna il surfcasting nel suo significato più profondo. Da dieci anni le Aquile di Mare di Arbus organizzano questa gara a picchetto dal fascino straordinario, un po' perché Piscinas del surfcasting rappresenta un'icona, la spiaggia che tutto il mondo ci invidia, un po' per merito del regolamento che premia le grosse catture, i big fish appunto. E siccome gli ultimi anni erano stati caratterizzati da un meteo “estivo”, con caldo e mare piatto, quest'anno ci ha pensato il buon Dio, mandandoci un fresco Maestrale, forse troppo generoso. Intendiamoci, il Maestrale a Piscinas è di casa ed i pescatori di Arbus affilano gli ami quando le bandiere sventolano da nord ovest. Ma potendo, affrontano il mare in scaduta. Ed invece, la sera del Big Fish il vento era montante: troppa roba anche per i più scafati, considerando che i pesci preferiscono accostare quando il moto ondoso ha smosso la sabbia per giorni. Basta chiacchiere! Antonello Melis, presidente delle Aquile, alle 20 in punto esplode il botto d'inizio gara e 400 canne si piegano nello sforzo del lancio. Sarà una dura notte di pesca, avara di catture. “Beh, però potrebbe anche andar peggio, potrebbe piovere!” recitava Igor (Aigor) di Frankenstein Junior. Ed infatti inizia a piovere. Per fortuna è solamente una stronzissima nuvola di passaggio, ma lo scroscio dura 10 minuti, giusto il tempo per inzuppare abiti ed attrezzatura.
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