Big Bue Fish
Al nostro arrivo al raduno prima della gara, i trattori sono già all'opera, quasi non avessero mai smesso di percorrere queste dune. Eppure sono passati due anni dall’ultimo loro utilizzo. La lunga spiaggia di Piscinas dispone di una sola via d'accesso, la sterrata che dal bivio per Ingurtosu sulla statale 126, scende verso il mare, circondata dalle altissime dune di sabbia color oro. Dal parcheggio la riva dista veramente poco, non più di 100 metri. Ma siccome i concorrenti sono più di 160, due canne a testa e tanta voglia di pescare, ecco che la spiaggia si riempie di picchetti, dai primi scogli che separano Piscinas da Portu Maga, sino alla sponda più meridionale, oltre due chilometri più a sud. Che fatica portare tutta l'attrezzatura, ma il grosso del lavoro lo compiono due trattori che fanno la spola tra il “campo base” e le postazioni. Il mare è calmo, appena mosso da una leggera brezza che spira con direzione variabile. Il cielo a tratti è percorso da dense e compatte nuvole color grigio scuro che in un attimo scaricano l'acqua necessaria a sporcare sacche e cassoni, spostandosi poi verso l'interno. Ma gli scrosci finiscono ben prima che la gara inizi e per tutta la notte assisteremo, noi in spiaggia, allo spettacolo delle luci di un temporale nel campidanese, mentre sulle nostre teste dominano le stelle. Intanto, il sole inizia a scendere verso il mare. Le ombre si allungano, l'oro della sabbia diventa ancor più oro. Il profumo intenso della macchia mediterranea, dalle alte dune arriva alla riva. Il rumore dei trattori si perde nella potente risacca di questo mare dell'ovest. È il pomeriggio di sabato 23 settembre e stiamo per assistere alla dodicesima edizione del Big Fish.
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