Benvenuto colpo di coda
Mentre da una parte si lavora sottobanco ai danni della pesca sportiva con nefaste proposte di legge, dall’altra e mi riferisco agli uffici più periferici della federazione, emerge un’inattesa volontà di riscossa. Alla pigrizia mentale e organizzativa cui siamo purtroppo abituati quali assuefatti testimoni, si contrappone un’esplosiva volontà tipica del giovane e dell’incosciente. Tornano in discussione attività decadute, specialità di cui non tutti hanno sentito parlare. E tornano per nostalgia... forse, sostenute non da inesperti tesserati. Tutto questo entusiasmo è frutto della parte più matura della federazione e dell’Associazione provinciale di Cagliari in particolare. Il tema è quindi la canna da riva, una tecnica che ci ha visto primeggiare nei moli di tutt’Italia fino a una decina di anni fa, poi l’oblio. Ma non solo. Tutte le discipline dalla barca sono in attesa di rilancio, dal bolentino alla canna da natante, tanto per citarne alcune. Che l’annuncite di autorevoli esponenti del pd abbia superato il Tirreno? Anche questo può essere. Più probabilmente però, è il confronto tutto isolano con le acque interne che stimola la fantasia. In effetti è dal mare che si levano le più nutrite lamentele. E’ dal mare che si è registrato il calo più vistoso in termini di attività. Oppure, questo benvenuto colpo di coda è motivato da un calendario nazionale gare (provvisorio), che non vede un evento programmato in Sardegna per tutto il 2015. Probabilmente si è sentita la necessità di restaurare un credibile rapporto con la base, con i tesserati. E l’unico modo, lo stesso su cui ancora crede la Fipsas, è l’agonismo. E’ una tara, a mio avviso, ma se è il confronto diretto che ancora motiva la federazione ben venga. Qualunque cosa pur di rianimare le spiagge, i moli, i porti e il mare tutto.
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