Barracuda Offshore
Scogliere a picco sul mare, piccole e grandi insenature rocciose, zone vicino agli antemurali portuali e promontori che si allungano verso l’immenso del Grande Blu. Questi sono tutti spot da barracuda che abbiamo analizzato durante i vari appuntamenti dedicati alla pesca con le esche artificiali. Tuttavia, ci manca ancora una situazione: lo spinning dalla barca dedicato a questo grande predatore dai denti aguzzi. La tecnica che si effettua dal natante non si discosta molto da quella a ”piede asciutto”, ma cambiano due fattori che si possono rivelare davvero vantaggiosi. In primis, cambia la prospettiva, perché i lanci si eseguono verso la riva (o verso una determinata struttura) con il nuoto dell’esca contrario rispetto a quando si pesca dalla scogliera o dall’antemurale. Secondo vantaggio: più libertà nel contrastare la preda perché avremo meno pericoli di incrociare gli scogli con esca e filo. Gli spot migliori per questa tecnica sono ai margini delle scogliere, a ridosso degli antemurali portuali, vicino a tutti gli isolotti che si formano alla fine di un promontorio e nei pressi delle secche. In tutti i casi, a parte quello delle secche, la ricerca del “denti aguzzi” presuppone una navigazione molto vicina alla costa e quindi è facile intuire che bisogna prestare la massima attenzione agli scogli. In ogni caso, non improvvisiamoci lupi di mare, se non abbiamo un minimo di esperienza, usciamo in barca solo con persone esperte o rivolgiamoci a qualche valida guida di pesca che conosca alla perfezione il tratto di mare che ci interessa.
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