Barca e gommone a confronto col Suzuki DF40A
Per testare il nostro DF40A, abbiamo utilizzato due mezzi tra loro diversi per tipologia, peso e ovviamente prestazioni. Com’è possibile osservare dai dati rilevati, le differenze pur non essendo macroscopiche sono evidenti in quanto, nel caso del Makò 58 scelto per la prova, pur essendo inferiore il peso complessivo ad essere maggiore è la superficie bagnata. Ricordiamo che questa caratteristica implica l’impiego di una maggiore potenza, dunque, comparando le prestazioni tra le due imbarcazioni è normale che vi sia una leggera variazione. Tutto questo ha valore solo se si impiegano due motori identici, come abbiamo fatto nel nostro test, dotati della stessa elica e con mezzi in assetto di navigazione simile (stesso numero di persone a bordo e condizioni meteo il più possibile uguali).
Suzuki SR19
Tra i 3.000 e i 3.500 giri/min. la Suzuki SR19 entra in planata, raggiungendo a 3.850 giri quella che possiamo considerare la velocità di crociera economica, l’assetto ideale, con un consumo inferiore ai 7 litri/h e una velocità di quasi 15 nodi. Con il serbatoio da 25 litri, si può navigare per circa 50 miglia in questa condizione. La velocità massima che abbiamo registrato è in questo caso di 28,5 nodi, con un consumo orario di 19,54 l/h e trim al massimo della sua elevazione per non perdere l’assetto.
Suzuki Makò 58
Vediamo ora i parametri ottenuti con il Suzuki Makò 58. Come abbiamo detto l’energia necessaria per ottenere le medesime prestazioni è leggermente superiore, da qui si comprende perché, a parità di velocità, osserviamo un incremento dei consumi, anche se di modesta entità. Tale condizione idrodinamica comporta anche un’entrata in planata leggermente ritardata infatti, in questo caso, la planata interviene tra i 3.500 e 4.000 giri/min., ma essendo maggiormente assistita dalla curva di coppia, che a questi regimi è naturalmente più favorevole, il balzo della velocità con l’entrata in planata è molto più marcato. A 3.500 giri il nostro Suzuki Makò con il suo DF40A a poppa stava ancora vincendo le resistenze dello scafo e la sua velocità è stata di 9,9 nodi con un consumo orario di 6,25 litri/h, mentre a 4.000 giri/min. è passato a 15,3 nodi con un consumo orario di 7,50 litri/h, dunque, molto simile ai dati registrati a bordo della barca Suzuki SR19, ma questo solo dopo essere entrato in planata. Anche in questo caso la condizione di navigazione ideale in termini di assetto è stata registrata a un regime di 3.800 giri/min. e una velocità di quasi 15 nodi, con un consumo orario di circa 7 litri/h ma, grazie al serbatoio del Suzuki-Makò 58 con 130 litri di capienza, l’autonomia è decisamente importante. Con il Makò abbiamo raggiunto la velocità massima di 28,1 nodi con un consumo orario di 19,9 litri, dunque una velocità leggermente inferiore e un consumo leggermente superiore, ma questo è spiegato da quanto abbiamo illustrato sopra circa le differenze di attriti.
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