Andrea Re del Molo
Si riaccendono i riflettori in quel di Olbia Tempio e la canna da riva è la prima delle discipline che si toglie la ruggine di dosso accumulata in questo periodo di pausa del provinciale gallurese. Prima novità dell’anno il numero di prove da disputare in stagione, si passa dalle due del 2023 alle tre di quest’anno, tutto questo in considerazione del gran successo e dell’entusiasmo dei partecipanti che l’anno scorso hanno preso parte al primo campionato provinciale. Campo gara prescelto per l’esordio stagionale Porto Cervo e le sue banchine. A differenza dell’anno scorso i ragazzi dell’omonima società decidono di picchettare il molo vecchio invece di quello nuovo, scelta, che alla resa dei conti risulterà agrodolce. In una giornata decisamente dal sapore estivo, con punte di 26 - 27 gradi, i 40 atleti in gara, agli ordini del giudice Salvatore Scanu, alle ore otto del mattino iniziano “l’invasione” della banchina, dando vita al molo deserto sino a quel momento.
Canne da feeder, fisse, bolognesi e telescopiche iniziano ad essere sfoderate dalle sacche degli agonisti, instaurando un rito di preparazione che solo gli amanti della disciplina e della pesca in generale possono capire. Ore nove, il suono della tromba, anzi no, scusate di clacson… dà il via alla competizione. Piombi e galleggianti di varie grammature iniziano a volare in acqua, portando al seguito coreano, muriddu, gamberi e pastella, alla ricerca di una moltitudine di tipologie di pesce, che forse solo questa tecnica può regalare. Ma se nel lato più a nord del campo gara le catture si susseguono a un ritmo veramente alto, al sud, quello più vicino alla spiaggia per intenderci, la situazione risulterà completamente opposta. Poche le catture, che costringono i pescatori ad una ricerca veramente mirata, buca per buca. Passano le ore, tordi, sparaglioni, salpe, perchie e sciarrani le catture più gettonate, che per qualche ora trascorreranno la propria vita all’interno delle nasse, per riprendere la via del mare a pesatura ultimata, con un indice di mortalità quasi prossimo allo zero.
Anche quest’anno l’armata da battere ai nastri di partenza è il club della Maddalena, capitanata dal leader indiscusso nella disciplina Andrea Biancheddu (dal ‘94 sempre primo di settore, eccezion fatta per un secondo in un campionato regionale - ndr). Finale di gara alle ore 12.00. Si inizia con la pesatura e i rilasci dei “malcapitati” pinnati. Come da pronostico maddalenini piglia tutto, prima società classificata con ben 3 primi di settore e primo assoluto individuale, indovinate per chi? Ebbene sì, sempre lui, Andrea Biancheddu, che con oltre 100 prede vola in testa alla classifica assoluta con 4470 punti; a seguire, vero e proprio exploit per Livio Frongia, il portacolori dell’Ondalunga Team, novità nel palcoscenico sportivo, alla sua seconda manche assoluta arriva a quota cento, e non parlo della pensione, già comunque raggiunta, che con una gara al limite della perfezione sfiora i 4000 punti (3960). Completa il podio Giuseppe Sotgiu, mentre l’ultimo primo di settore da assegnare va all’inossidabile Pietro Carassale, entrambi appartenenti alla Maddalena Team. Ed ora riponiamo le canne in sacca perché l’attesa sarà lunga, conclusione di stagione ad ottobre e novembre, rispettivamente sui campi di Portisco e Porto Cervo.
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