Andrea Mura in Solitaria?
Non bastano le sovraumane difficoltà che un velista deve affrontare in mare aperto, gli ostacoli maggiori spesso si nascondono a terra. Andrea Mura parte per una nuova avventura che poi non si limita in un unica attraversata ma in una campagna lunga un triennio che lo vedrà solcare i mari di tutto il globo. Un dubbio enorme rimane da chiarire: sulla grande vela della nuova barca classe Imoca 60 ci sarà il nome della Sardegna? Andrea, il 9 Luglio scorso, ha tenuto una conferenza stampa affollatissima, lanciando il suo grido d’allarme: “Sardegna, non mi lasciare a terra!”. Il forte velista sardo auspicherebbe un coinvolgimento della Regione per rendere possibile il suo ambizioso progetto: partecipare alle Transat Jacques Vabre 2015 e 2016 seguite dalla mitica Vendée Globe 2016, per poi affrontare la Rolex Fastnet 2017 e nuovamente la Transat, concludendo con la Barcelona World Race e la Route du Rhum 2018. Non ci sono dubbi, i numeri parlano chiaro, il coinvolgimento mediatico di questi eventi è secondo solo a Olimpiadi e Mondiali di calcio. Il ritorno d’immagine per la nostra Isola sarebbe certo e di grossa entità. Ma si sa, la politica naviga a vista e sotto costa e la oramai endemica necessità di consenso spinge i rappresentanti delle istituzioni regionali a far prua su eventi di coinvolgimento locale più strettamente legati all’elettorato sardo. Per esser chiari, porta più voti una partita di calcio o basket giocata nell’isola che un’epica attraversata in solitaria, fronteggiando tutti gli oceani del globo. Ah, se le capacità dei politici si misurassero sulla portata delle loro scelte a lungo termine...
Federico Melis
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