Alessio Todde in Tour
Le tecniche di pesca verticali toccano il fondo. Sì, è proprio così! Dalle classiche batimetriche intorno ai 40-50 metri, si è scivolati sempre più in basso fino a sfiorare e qualche volta superare, il muro dei 200 metri. Certo, occorre un’attrezzatura ben equilibrata, se non assistita da un mulinello elettrico, ma è chiara la tendenza a sondare livelli del fondo meno frequentati, e anche per questo più produttivi, dove la cernia risulta la regina incontrastata. Per divulgare la tecnica, Alessio Todde, esperto riconosciuto, raccogliendo l’invito dei più sensibili rivenditori di materiale per la pesca e la nautica dell’area metropolitana cagliaritana, ha intrattenuto i pescatori più interessati prima da Cnc nautica Nurchi, in viale Marconi e la settimana successiva, sempre in questo trascorso mese di giugno, da Matti per la Pesca in viale Monastir, sempre a Cagliari. A tutto Slow, potrebbe essere il titolo di questo “tour”, visto che la tecnica trattata è stata principalmente questa, per diversi l’ultima espressione di un ormai dimenticato vertical jigging. E molto, Alessio, aiutato anche da immagini e video, si è soffermato sul modo di agire sulla canna, sul mulinello, per imprimere alle esche il movimento più catturante. Inoltre, visto che l’argomento è a lui vicinissimo professionalmente, ha sottolineato l’esistenza di un baratro tra le tecniche con esche metalliche e quelle che fanno uso di “gomme”. Quindi, da una parte si tratta di slow pitch, dall’altra, visto che non esiste un termine inglese, di “pesca in verticale con le gomme”. E questa differenza si nota anche nelle quote operative, ben in favore del metallo, che può permettersi, ma non senza fatica, di saltellare intorno a quei 200 metri di cui sopra. Ben felici, in entrambe le sessioni, i fortunati partecipanti, così come gli organizzatori, e se avesse un’anima, sicuramente anche la pesca sportiva. Due occasioni che si spera vengano riproposte anche con temi diversi o con approfondimenti. Quindi, grazie, Alessio Todde, per il passato e il futuro.
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