Alessio doppio Oro
Venti anni fa, per la precisione nel 1993, la Sardegna ospitò il Campionato Mondiale di Surf casting nelle spiagge tra Badesi e Orosei. L’Italia vinse a mani basse e sebbene rappresentata da alcuni forti atleti isolani, oltre al sottoscritto in veste di direttore tecnico, l’individuale se lo aggiudicò il ligure Michele Guaschino. Esclusa questa isolata e forse anche marginale presenza, in qualche modo da intendere come riconoscimento all’attività svolta nell’isola, ci sono voluti trent’anni, forse anche di più, perché alla Sardegna venisse riconosciuta una forte leadership. Finalmente il credo, professato con tanto entusiasmo ed esportato nel resto d’Italia, con gli sviluppi un po’ arrangiati di un agonismo che comunque popolare ha reso il surfcasting, si è materializzato, impersonificato. Certo il tempo passa e le manifestazioni del Surf Casting, sono cresciute, evolute, come se fossero originali, ma sempre legate a doppio filo all’esigenza di lanciare le esche sull’Ultimo frangente. E di lancio, quindi, che stiamo parlando e del grande Alessio Massa in particolare. L’atleta iglesiente qualche settimana fa in Grecia, ha trascinato l’Italia ai massimi livelli nel Campionato mondiale di Long Casting, con prestazioni personali (m 266,71) da vero fuoriclasse, superiori a quelle, fino a ieri inarrivabili, del mostro belga Danny Moeskops, il lanciatore che ha monopolizzato la scena internazionale in quest’ultimo decennio. Alessio, che rientra a casa con due medaglie d’oro, oggi è il nostro beniamino. L’atleta che riporta virtualmente sull’isola, quella leadership che trent’anni fa, soprattutto in Italia ci vedeva protagonisti e innovatori.
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