Da Oristano a San Leone, il main team Jlc, in veste di concorrente e sponsor, ha illustrato per voce del nostro autore, le caratteristiche delle mitiche gomme e il risultato sono queste magnifiche prede.
Squilla il telefono! È il mio socio di pesca che mi avvisa di essere stato contattato da Mare Blu Passione Pesca Agrigento chiedendoci se ci avrebbe fatto piacere essere ospitati all’evento “Agrigento Vertical Game JLC Cup”, per la prima edizione… “Certamente!”. Sabato 28 ottobre partiamo da Cagliari alla volta di Palermo, all'aeroporto ci accoglie Daniel, assieme a Totò, gli organizzatori dell’evento, rispettivamente il proprietario del negozio organizzatore, e pescatore sportivo locale, che ci portano a mangiare in un’ottima trattoria dove, tra le squisitezze tipiche assaggiamo la pasta incasciata con broccoli e salsiccia e pasta con burrata, pistacchi e mandorle… Il tempo di bere il caffè, fare quattro chiacchiere e alle 19 inizia il briefing dove ho illustrato ai partecipanti all’evento e a curiosi, le tecniche della pesca vertical: dalle varie specie che si possono insidiare con le varie tipologie di artificiale, i fondali, e quando preferire un artificiale rispetto ad un altro nelle varie casistiche.
L’entusiasmo era palpabile in quanto queste tecniche, per alcuni di loro non ancora note, permettono la cattura di pesci altrimenti inarrivabili, anche senza avere grande esperienza. Durante il briefing sono state illustrate le direttive della gara tra le quali le misure dei pesci insidiabili per categoria, il tipo di esche ammesse e il numero di prede. Encomiabile il fatto che tra le varie limitazioni, il peso dei grandi pesci predatori doveva essere ben oltre i limiti imposti dalle normative italiane: ciò per garantire che le prede pescate avessero già compiuto almeno il primo ciclo riproduttivo, garanzia della sostenibilità della pesca in mare. Al termine del briefing, durante il buffet, mi sono dedicato a rispondere alle varie domande dei partecipanti, cosa che mi ha fatto vedere da vicino l’entusiasmo e le curiosità di tante persone. Il giorno della gara, per prima cosa sono state punzonate le canne, e date le coordinate del campo gara, così tutte le 21 barche dei partecipanti si sono recate all’uscita del porto dove è stato fatto l’appello, in attesa del segnale di inizio.
Al suono della tromba hanno raggiunto, chi prima e chi dopo, gli spot di pesca. Mezz’ora dopo è stata fatta la prima cattura da Domenico Petruzzella - imbarcazione 14 - che ha preso un bel dentice. Così come previsto, a testimonianza della cattura è stato fatto un video e mandato nella chat dell’evento, insieme alle coordinate Gps. Durante la giornata, tra le molteplici catture, e i rilasci di pesci sotto taglia, ha spiccato quella di un giovane di 10 anni, Giuseppe, che ha catturato una bellissima cernia bianca da 8,760 kg. Ho riguardato più volte il suo video e sono rimasto impressionato da come ha gestito il combattimento di un pesce così importante: è veramente un pia- cere notare come anche i giovani si approccino alla pe-sca con così tanta grinta. Oltre alla già citata cernia e il primo dentice, sono state pescate anche cernie brune, la più grande di 12,66 kg, e cernie bianche, la più grande di 12,270 kg, pescata tra l’altro negli ultimi minuti di gara, a seguito della una perdita di una bella preda ancor più grossa.
La gara si è conclusa alle 13,30 e ci siamo immediatamente recati in porto per pesare il pescato. In conclusione vorrei rimarcare l’accoglienza calorosa che ci ha fatto sentire di casa, tra persone meravigliose, e concludo con l’augurio che il piccolo Giuseppe prosegua con successo la sua passione così come è stato indirizzato dai suoi maestri: il padre Antonino e l’amico Gero. Da quanto mi dicono i preparativi per l’evento del prossimo anno sono già avviati, e sicuro che sarà un grandioso evento faccio nella mia lingua i migliori auguri: atrus annus mellus!
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