Affondare le esche
Nella traina costiera con gli artificiali si presenta spesso il problema dell’affondamento delle esche. In passato si utilizzavano le famose lenze carlofortine, dei grandi sugheri gonfi di lenza da palamito del 120 di diametro, che intervallavano ad ogni metro dei piombi ad oliva scorrevole. Il tutto non pesava meno di un chilo e, a parte la non facile gestione nel recupero di grosse prede, l’efficacia del sistema era sicura. Armato con ami ed esca morta, oppure con dei grossi cucchiaini martellati, il nostro “lenzone” catturava inesorabilmente le prede dal fondo. E’ vero che erano altri tempi, ma la genialità della Carlofortina, nella sua semplicità, racchiudeva vecchie tradizioni dettate dall’esperienza e dall’istinto di chi prima di noi e per necessità, viveva giornalmente a contatto con il mare Mediterraneo. Già, perché il metodo della lenza piombata è una caratteristica del mare nostrum (continua sul giornale).
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