Addio Macrostigma
Per lungo tempo la denominazione di “trota macrostigma” è stata abituale sinonimo di “trota sarda”, a rimarcare il fatto che l'areale di diffusione della specie, per quanto presente in modo puntiforme anche in altre zone d'Italia e nord Africa, fosse focalizzata sulla nostra isola. Noi sardi, si sa, siamo un popolo orgoglioso e geloso delle cose che rappresentano la nostre peculiarità, compreso questo splendido salmonide che ci ritroviamo (salvo poi battere torrenti e riali con tutti i mezzi, leciti o meno...). Quindi, anche se ne sappiamo poco o nulla, tenderemo anche solo per orgoglio o inerzia a difendere la macrostigma almeno verbalmente in qualsiasi discussione ci possa capitare, come le modalità comunicative via social e affini “impongono” in questo periodo. Sempre con maggior frequenza capita di vedere sui social foto di trote catturate da pescatori sportivi identificate come “trota macrostigma”, “vera trota sarda”,”trota macro sarda doc” e simili ... forse anche in un vago tentativo di seguire l'onda della “caccia” all'esemplare selvatico che si porta avanti in mezza Italia. Da questi fatti prende spunto l'articolo che avete sott'occhio. Fare un po' di chiarezza sulla questione “trota sarda” alla luce degli ultimi studi sui salmonidi europei ed in particolare sul complesso di specie Salmo trutta. Cercherò di non annoiarvi troppo con discorsi legati a biologia, genetica, paleobiologia ed ecologia e cercherò solo di riassumervi quelle che al momento sono teorie accettate dalla comunità scientifica, quelle al momento più valide anche se tutt'oggi in continua revisione.
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