A Tutte le Ruote? Ni!
Abbiamo più volte ribadito quanto il surfcasting sia una tecnica di pesca in continua evoluzione. Di fatto, si suddivide in varie sottotecniche, che la allontanano dalla pura e semplice “pesca sull’onda”, ma che d’altra parte la completano, consentendo a chi la pratica un’attività a 360 gradi, tanto col mare mosso, quanto col mare calmo. Tutto ciò per la cattura di un ampio spettro di prede, dalla mormora alla spigola, dalla boga alla leccia, dal sarago al serra e via dicendo. Le tante facce del surf hanno comportato grandi vantaggi, ma anche qualche problemino di gestione. Dal punto di vista teorico ci troviamo sempre più spesso dibattuti nello scegliere quale pesce andare a insidiare, o quali condizioni meteo marine affrontare, e moltissime volte optiamo per una via di mezzo, giusto per tenere un piede in due staffe, ma non sempre, questa, è la scelta giusta. “Non si possono servire due padroni”, dice un vecchio adagio, e personalmente lo sottoscrivo senza indugi, anche se talvolta, soprattutto durante un trofeo con più canne è proprio questa la soluzione migliore. Ma almeno quando a pesca andiamo senza i condizionamenti di una competizione sportiva, dovremmo avere il coraggio di fare una scelta netta, a costo di rischiare il cappotto (continua sul giornale).
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