5° Trofeo Matica
Diciamo pure che i pescatori hanno sofferto la mancanza di pesci, ma anche gli organizzatori ne hanno passate tante. Eppure, a fine luglio, già prima della partenza si respirava, sui moli, tra le barche e i gommoni super attrezzati, un’aria frizzante, specchio dell’eccitazione e carica agonistica pron-ta a esplodere. Alle 7:30 i motori vanno al massimo. La partenza è fulminante verso gli estremi del campo gara, a nord, in tanti, e a sud. Sole, assenza di vento e acqua a 29 gradi riassumono un po’ la giornata. Aggiungiamo anche il silenzio totale delle comunicazioni, il black out degli strumenti, senza segnali riferibili a pesci e il gioco è fatto. E per tanti non è bastato mettere in pratica lo scibile sulla tecnica, passando dal drifting all’ancora, dall’esca viva a quella morta, dalla superficie al mezzo fondo e persino il fondo. Fortunatamente i due Davide, a bordo del gommone forse più piccolo tra tutte le imbarcazioni, riescono a far mangiare uno di quei segnali a monitor, che ripetutamente si avvicinano al gonfiabile. Alla canna si esprime il Maccioni. Non è un novello e con la padronanza di chi tonni ne ha pescato tante altre volte, combatte in stand-up il benarrivato animale. Solo dopo una ventina di minuti, con il pesce sottobordo, l’altro Davide, lo Steri, per l’occasione film-maker, aggancia l’asta per la misurazione della preda e si adopera per il rilascio del tonno rosso. Tutto regolare.
Da Capo Mannu a Capo Frasca e ancora più a sud, per un totale di circa 19 miglia, solo l’agguerrito equipaggio di Fabio Fois, con Giorgio Aru e Luca Melis al fianco, comunica uno strike. Purtroppo manca un terzo, così da completare il podio. Alle 16:00 la gara finisce e si rientra in porto. Ancora qualche quarto d’ora per levarsi il sale di dosso e più o meno tutti sono presenti alla premiazione. Domenico e Renato sono i riferimenti, per tutto, e a loro spetta invitare i più bravi, anche quelli estemporanei, per la consegna del ricco montepremi. Tra i tanti “prize”, spicca il favoloso rocket da drifting for tuna di Jonian Sea, con bracci Dragonfly, serigrafato Matti per la Pesca, vinto dai due Davide, e la canna Deprado da dividere tra i bravissimi Fois, Aru e Melis. Le emozioni non finiscono qui. Infatti l’area premiazione si trasforma in un “open restaurant” per finire la serata tra musica, buoni piatti, tanta birra e ancor di più risate e prese in giro. Chiude un sincero arrivederci al prossimo anno, sempre più organizzati, sempre più agguerriti e, ci auguriamo, con tanti pesci in più.
Commenti ()